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Toulouse en érasmienne

sabato 24 settembre 2016

Bandire nell’ombra - Shadowban

“Sembra un nome salgariano. Del resto questa è un’avventura salgariana. Quando arrivano i pirati di Mompracem? Tigrotti, all’arrembaggio…”
“Leggi troppi romanzi d’avventura. Datati, per giunta. Chi sarebbe il bandito?”
“Un blogger che frequento…”
“Ah, ci mancava questa. Uno di quei siti tutti zucchero e burro…”
“Giammai. L’autore è magro come un chiodo. E poi, io sono contro lo zucchero.”
“Allora diffonderà immagini pedopornografiche!”
“Macché. Un sito dei più austeri.”
“Dev’essere una gran noia. Ma allora, perché?”
“Twitter sostiene di averlo individuato come spammer. Quindi lo bandisce nell’ombra, cioè quando scrive dei tweet per segnalare i post del suo blog, non li fa arrivare a chi lo segue. E non solo. Se i suoi lettori rilanciano i tweet per conto loro, blocca pure quelli. E ai nuovi lettori il sito viene segnalato come pericoloso.”
“Lo dicevo io. Con tutta quella roba da mangiare sui blog che segui tu, questi qui come minimo spacciano PM.”
“Ma no, ti dico. Né PM e neppure una cupcakes. Guarda, non parla nemmeno una volta di E.V.O.”  
“Vuoi dire l’ego di quello che sta..? Ma questo qui, che lo segui a fare? Si sa che tu sei un po’ perversa, ma…”
“Mi piacciono gli approcci complessi, che vuoi. Lì ne trovi a iosa.”
“Appunto, perversione. Perché non accontentarsi delle piccole cose semplici, che fanno bella la vita… Ma, adesso che mi ci fai pensare, perché bisognerebbe bandire un tizio che già seguiranno in pochi, se la fa tanto difficile? Deve averla fatta grossa, eh! Davvero poco raccomandabile! Chi è costui?”
“Un magistrato…”
“Ma è passata l’epoca! E poi chi se li fila più i magistrati, adesso. Hai notato? Con tutta la corruzione che c’è al giorno d’oggi, i magistrati non dicono mai una parola. Lo fanno i politici, stavolta. Strano, però… o no?
Ma basta col passato. Tu sei fuori moda, come sempre. Questo qui chissà dove metteva le mani in pasta nel tempo libero, te lo dico io…”
“Tempo libero? Impossibile. Non ha tempo libero. Lavora.”
“Be’, ma ogni tanto smetterà pure…”
“Non ci giurerei. Bisognerebbe chiedere a sua moglie… Ma non lo so, non lo conosco. Lo leggo soltanto.”
“D’accordo, ma cosa leggi? Di cosa parla tutto il tempo questo magistrato spammer così pericoloso?”
“Ah, be’, di una sola cosa, in fondo.”
“Ah. Pure il maniaco… lo dicevo io! Non c’è fumo senza arrosto, fidati, quelli lì di Twitter, un gigante USA… figurati. Sapran bene quello che fanno… E poi, questa cosa di cui parla sempre? Cosa sarebbe, eh? Ecco, vedi? ecco perché l’hanno beccato come spammer, braviii!!! Si fosse stato un po’ zitto…”

La campagna referendaria entra nel vivo col passare delle settimane. Sul blog in questione non si parla specificamente del referendum, ma di come la Costituzione della Repubblica italiana approvata nel 1948 sia stata concepita, costruita e poi smantellata aseconda delle correnti ideologiche che hanno preso di volta in volta ilsopravvento in questi settant’anni e con essa, fatalmente, i rapporti economici e sociali, quindi le nostre condizioni di vita.   
Com’è come non è, da alcuni giorni è diventato impossibile segnalarne i post via twitter, malgrado tutti i tentativi di contattare l’azienda per segnalare l’errore. Una scappatoia è quella di terminare l’indirizzo con un “.com” anziché “.it” ( http://orizzonte48.blogspot.com/ ), un’altra di incapsulare l’indirizzo con tinyurl, oppure di seguire su Twitter @smigol73 @tricellla @Giove09 e @sil_viar0
che segnalano i post di Orizzonte48.

Sull’abitudine di Twitter di utilizzare lo shadow ban, vale a dire la mancata consegna dei tweet ai lettori senza che il mittente sia avvertito, come mezzo per filtrare opinioni non gradite (ma non per questo illecite) si può leggere questo pezzo. Sì, pare che anche il suo autore sia stato bandito da Twitter…

lunedì 19 settembre 2016

Nel giorno del lavoro

Il calendario della Rivoluzione francese in testa a questo blog riporta come giorno del lavoro non il 1 maggio, ancora di là da venire, ma oggi, il 19 settembre, per il calendario gregoriano che ancora  seguiamo. Questa data marca con feroce ironia la morte di un operaio della logistica alla Seam, ditta appaltante alla GLS di Piacenza, sotto le ruote di un camion guidato da un suo collega, avvenuta durante un picchetto nell'ambito di una lunga vertenza per la riassunzione di otto licenziati e di altri precari. La vertenza si snoda tra carte bollate e proteste in fabbrica, ma l'azienda non rispetta gli accordi e le proteste evolvono con momenti di blocco dei cancelli. Finché, per forzare il blocco un autista di TIR arriva, uscendo dall'azienda, investe l'operario che tenta di opporsi (sì, come il cinesino che tanto ci ha commosso a Tien an Men, però quello lì, uno studente, stava sulla copertina di Time, mentre l'operaio ha avuto diritto a qualche articolo nelle pagine interne della cronaca locale) e se ne va.
Secondo il fratello della vittima, qualcuno vicino all'azienda avrebbe incitato il camionista a partire.
Secondo la prima versione data dalla polizia sarebbero stati gli stessi agenti presenti sul posto a cercare di fermare il tir battendo sulla carrozzeria.
Secondo il procuratore di Piacenza non ci sarebbe stata alcuna manifestazione in corso. Nessuno si sarebbe accorto dell'operaio, che sarebbe sbucato solo dal nulla davanti al veicolo
Il governo dichiara che non si può morire manifestando.

Ma certo, se l'era cercata. L'operaio, ovviamente.


(Gli articoli dei link da cui sono tratte le notizie sopra riportate sono stati salvati e stampati oggi 19 settembre, giorno del lavoro dell'anno CCXXIV.)

martedì 6 settembre 2016

Ora c'è davvero da avere paura

Non per quello che questa notizia dice: MPS Palazzo Chigi smentisce il ricorso al fondo ESM ma per il valore attribuibile all'azione che ne è il soggetto.
Ricordiamo sommessamente che il ricorso al fondo ESM, detto impropriamente salvastati, significa né più né meno che la troika (FMI, Commissione europea, Banca centrale europea) in Italia, l'esautorazione del governo più di quanto già non sia (ricordiamo il pilota automatico che qualcuno si vantò di avere instaurato in Italia).
Come in Grecia, come in Portogallo, come in Irlanda.
Oggi in Spagna, domani in Italia...
Eppure, stavolta avremmo la possibilità di rispedire l'imposizione al mittente e di gettarci fuori da questa trappola mortale.
Oppure, potremmo obbedire e lasciarci scannare, per non sapere, per non osare.
"Le tocsin qu'on va sonner n'est point un signal d'alarme, c'est la charge sur les ennemis de la patrie. Pour les vaincre, messieurs, il nous faut de l'audace, encore de l'audace, toujours de l'audace..."