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Toulouse en érasmienne

venerdì 25 marzo 2011

Sogni?

Ditemi voi se la BNF cioè la Bibliothèque nationale de France, deve riuscire a farmi da colonna sonora a un noiosissimo lavoro che sto cercando di modificare offrendomi, come a tutti coloro che si possono collegare peraltro, un concerto barocco. Già, perché sul loro sito si trova anche, tra le varie conferenze in linea, la serie Les inédits de la BnF dove vengono eseguiti brani inediti di musica conservati nelle sue collezioni, che giustamente, vanno fruiti, come parte del patrimonio culturale nazionale. Un neo c'è, cioè sulla pagina non si capiscono il titolo né l'autore della composizione, una farsa di msica, danza e teatro. Ma davanti a una BNCF, così preoccupata innanzitutto delle sue tessere rosse o non rosse, o alle biblioteche di conservazione romane sempre così chiuse e ostili, un marziano non lascerebbe più a bocca aperta. Non è solo questione di soldi: è questione di apertura mentale. A chi scrive capitò alla BNCR di non poter consultare in linea il catalogo della biblioteca del Conservatorio di santa Cecilia, perché, come spiegò la funzionaria di sala "Qui internet non è libero". Appunto. Li coprissero pure d'oro, se non gli si fa prima un'opportuna riprogrammazione del cervello, con gente così a che servirebbe?

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