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Toulouse en érasmienne

lunedì 6 luglio 2020

Sgambettare felici

A loro non tocca, possono non preoccuparsi troppo. Se lo prendono guariscono, pare, senza problemi. E sono diventati un passaporto.
I bambini piccoli. Quelli proprio piccoli che vanno ancora in giro in braccio, in marsupio, in passeggino. “Ils poussent” diceva un signore anziano che a Parigi incontravo in ascensore commentando i nuovi nati della primavera.
Una cosa bella di questa epidemia, posto che ce la dovessimo proprio prendere, è stata la relativa sicurezza che ha circondato i popi.
Che a me piacciono moltissimo, finché gli adulti non li guastano con le loro ossessioni, paure e irregimentazioni. Si sono visti ovunque appena è stato possibile, branditi nelle braccia rilassate dei genitori, portati finalmente all’aria aperta senza timore.
Paffuti, mezzi svestiti, ridenti, scalcianti, sgambettanti. Curiosi, assorti, giocosi. Chiacchieroni, esploratori, ciangottanti.
Due mesi fa la riapertura a Roma: si poteva muoversi per fare attività motoria e visitare persone care e vicine.
Il primo giorno, lunedì 4 maggio, lunghissima passeggiata per la gioia di sentirsi camminare.
In giro tante coppie anche insieme, tutte dotate di fagotti morbidi e tondi. Piedini e cosciotte nude, braccine all’aria, occhioni spalancati.
E ancora oggi, nei giardini, sui prati, tra un fulgore di erba e di fiori, esaltati da una primavera infine priva di gas di scarico. Che non vedremo mai più, purtroppo. Oleandri, bougainvillee, tigli profumati, gelsomini da stordire, sia mediterranei, discreti e persistenti, sia indiani, grande éclat ma poca sostanza. Cieli smaltati e oro del sole.
E un altro tipo di coppie, quel giorno: mamme con le figlie già grandi, quasi adulte, o decisamente mature. Una visione abbastanza inedita, una scelta di vicinanza spontanea e poco prevista.  
Questo virus ha ribaltato il “prima le donne e i bambini” e ciò ha malgrado tutto messo un pizzico di noncuranza nell’ansia generale. Almeno qui, dove la tragedia non è stata grande come nelle zone industriali del nord.

P.S.:
Non posso ancora commentare sul mio blog, per cui risponderò fra un po’ ai commenti al post precedente.

1 commento:

  1. La primavera secondo me quest'anno è stata un po' sprecata. Nelle sue prime fasi erano tutti chiusi in casa. Fortunatamente è stata a tratti piovosa, ma nei giorni di sole si sentiva la gente spingere dietro le pareti, e io che lavoro come corriere vedevo tanti evadere furtivi la quarantena, perché erano proprio i primi giorni di primavera, quelli che hai aspettato tutto l'anno...

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