avevo proprio diteggiato su Google ormai due anni fa, in un momento in cui felix ma soprattutto felice non mi ritenevo proprio e attraverso lo schermo del mio piccolo portatile cercavo di agganciare legami con il mondo da una piccola stanza della città universitaria nella amatissima città di Tolosa. Come tutte le cose di cui si sa poco e che si intuiscono insolite, l'Arabia è un paese che mi ha sempre incuriosito e affascinato, di cui avrei da tempo voluto sapere di più. Spiattellati in quei pochi nanosecondi che impiega lui per rispondere, i primi risultati davano: "Arabafelice in cucina!" con tanto di punto esclamativo. Dev'essere stata la verve di quel punto esclamativo a convincermi: qualcosa di insolito e strano si annunciava di certo, ben più stuzzicante del risultato successivo che recitava qualcosa come le donne e Arabia come la segregazione non è segno di oppressione, ma permette di vivere la solidarietà tra donne... NO! Stop, riprogrammiamo, il relativismo culturale a questo soggetto, per carità. Meglio mangiucchiare una castagna lessa. Se l'avessi.
Ma dev'essere stato anche il connubio araboculinario a convincermi a cliccare su quel risultato per primo, perché sono sempre stata golosa e giotoncella e perché adoro la cucina arabeggiante (contrariamente alla cinese, per esempio). Così ho scoperto il blog dell'amica lontana e così sono qui adesso a raccontare cosa allora a prima impressione mi piacque di lei tanto da non farmene più staccare. E' stato in effetti il primo blog che io abbia seguito in maniera costante, senza mai pentirmene, e segua tutt'ora.
Troppe sono le cose che mi piacquero e mi piacciono di colei che è senza discussione la vera signora della blogsfera (anche non culinaria). La pulizia del blog, ad esempio, di primo acchito. L'equilibrio nei colori, la dominante bianca, la sobrietà nei font, la luce che esce dai colori delle sue foto, sempre solari, mai troppo laccate (ultimamente avrebbe dato il meglio di sé, ha decretato Il temutissimo adoratore), le categorie ben organizzate e il sorriso che si percepisce ovunque, anche nelle immagini provate mille e mille volte, ne sono certa. La discrezione infinita che le impedisce di fare una domanda persino se muore dalla curiosità (mai stata capace io di trattenerne una per un microsecondo). Quel misto di signorilità e misura oraziana che la governa, facendole trovare le parole per qualsiasi interlocutore e situazione mettendo in primo piano le parole, i ritmi, il tono, il discorso dell'altro, mai i propri (qualità che io non possiedo per niente e sanamente le invidio). La grata gentilezza affinata dall'educazione che le fa rispondere a una media di centosessanta commenti a settimana, e a visitare non voglio sapere quanti blog al giorno, al punto che alle volte si vorrebbe suggerirle di postare un salato solo per avere il diritto di respirare un po'.
La sua onestà infinita. La sua incapacità di barare o anche solo di forzare una situazione per fini meno che limpidi, anche i più banali, innanzitutto per rispetto verso se stessa.
La determinazione a non subire prepotenze.
La precisione, l'ordine e il rigore che le fanno seguire al millimetro le ricette che saprebbe fare anche meglio a suo modo. (Quanto vorrei averne un pochino anche io!) La capacità di riuscire a trovare il tempo per fare tutto in modo impeccabile. La costanza di non saltare mai un post, da due anni.
La vita felice e attiva, organizzata attorno alle piccole cose piacevoli e all'armonia affiatata che traspare dai suoi racconti più quotidiani, perché mai come nel suo caso, nomen omen.
La sua Arabia. E qui, non posso dire altro.
Ma secondo me laggiù è diventata un mito. Anche se non sanno del blog, loro. I suoi colpi di sole entreranno nelle poesie e nelle canzoni e resterà nelle leggende arabe.
E tutto questo, Pellegrina, da un blog di cucina? Sì, da un blog di cucina. Nell'Arabafelice c'è tutto questo, basta leggerlo. Del resto infatti, dell'aspetto più personale della nostra amicizia, qui non parlerò. Sarebbe troppo facile :-) e non starei alle regole.
Buon compiblog, Arabafelice.
Per il buon compleanno, visto che anche il mio si avvicina ;-)
sabato 8 dicembre 2012
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Ossignore.
RispondiEliminaTaccio.
Anzi ti comunico solo che ho mandato il link a mia sorella, e si offre volontaria per indicarti tutti i lati negativi della sottoscritta che gentilmente hai omesso.
Corro a scriverti via email.
Grazie :-)
Grazie a te di avere apprezzato...
EliminaTua sorella lo sa, vero, che farò orecchie da mercante ;-)?
anche il compleanno vicino avete...si vede proprio che dovevate incontrarvi almeno in questa vita :D
RispondiEliminaconcordo pienamente su ciò che scrivi su Arabafelice! E' una persona speciale che riesce a trasmettere emozioni con simpatia ed ironia. Si vede che sei sua amica hai lo sesso stile!!!
RispondiEliminaAdele
Cara Adele, mi fai un bel complimento, davvero! Grazie di avermi scritto. La leggerezza dell'Arabafelice non riesco ad averla purtroppo, anche se mi piacerebbe molto :-)
EliminaMagari avessi io lo stile della Pellegrina.
EliminaButtarla sempre a ridere non è che sia una dote in ogni occasione...
E' una di quelle doti che è importante saper maneggiare a piacimento!
Eliminaio te lo lascio. tu non sentirti in obbligo. solo, mi va di lasciarlo anche a te:
RispondiEliminahttp://latavolarotondaspadellandoe.blogspot.it/2012/12/crema-di-porri-con-crostoni-di-polenta.html
E' bello leggere degli amici attraverso gli occhi e le parole di altri amici.
RispondiEliminaUna frase tra tutte mi ha colpito maggiormente:
"La discrezione infinita che le impedisce di fare una domanda persino se muore dalla curiosità"
Credo tu qui abbia colto una doppia essenza di Stefania, curiosa e discreta nello stesso momento, un sottile contrasto che solo persone sensibili come te sanno cogliere.
Bel post, davvero (e se lo dice il temutissimo... ahahhaah)
Bacioni.
Grazie, Temutissimo. Felice che ti sia piaciuto.
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