In un post mai pubblicato descrivevo le donne che più ammiravo, cui guardavo come modelli. Quasi tutte erano scomparse da tempo, oppure caratteri immaginari. Tra quelle del nostro tempo e del nostro mondo, c'era lei. Ovviamente, verrebbe da dire. Quindi che rabbia, all'inizio, e che tristezza poi, nell'apprendere da questo post la sua morte, serena, però, oggi 30 dicembre. Ma fino a ieri sera, sabato 29, ha sempre continuato a studiare.
Era nata lo stesso anno del mio nonno, il 1909. Così immediatamente copio qui sotto le poche righe che avevo scritto allora, quindi parlandone al presente. Invidiando moltissimo la splendida immagine che non riesco purtroppo a inserire qui (e di mie non ne ho). Aggiornamento: Firefox non voleva saperne, ma sempre grazie al soccorso gentilissimo de Ilmondoatestaingiù ho provato con Chrome e per questo ora il suo saluto campeggia lassù...
Rita Levi Montalcini: ha compiuto recentemente 103 splendidi
anni. Auguri! Lei non sopporta che si parli dei suoi abiti. Ha ragione. Anche
lei è un Nobel. In Italia tra le prime donne laureate iniziò a fare esperimenti
scientifici cercando il materiale (uova) in giro in bicicletta per le colline
piemontesi durante l’occupazione nazista e la Repubblica di Salò, scantonando,
lei ebrea, tra una retata e una bomba. Scoprì il fattore di crescita delle cellule nervose. Subito dopo la guerra andò a fare
ricerca negli USA, passando le vacanze con altri simpatici matti a campeggiare
nei canyon del Colorado. Ho avuto la fortuna di parlarle circa quindici anni
fa. Dire della sua intelligenza lucidissima, rapida, pieghevole, sarebbe
superfluo. Capii che non mi vedeva (anche se come Marie Curie aveva una tecnica
raffinatissima per evitare di scoprirsi), ma sentii in lei un interesse
bruciante per la persona che aveva davanti. In teoria avrei dovuto essere io a
porle delle domande, ma lei voleva capire tutto di me, chi fossi, cosa facessi,
che prospettive avessi per il mio futuro, cosa mi piacesse, cosa leggessi, cosa
sapevo e cosa non sapevo. Parlammo di letteratura francese (ovviamente la
leggeva in originale), di romanzi d’avventura, dell’Italia e dei problemi del
lavoro, oltre che dei suoi libri. La rividi da lontano, una volta, entrare
nella Biblioteca Nazionale di Roma come una diva sul tappeto rosso, con i
fotografi che le si inginocchiavano davanti per rubarle un primo piano tra i
lampi dei flash. Bellissimo. Un’ultima volta sullo sfondo del Colosseo,
stavolta insieme a Oscar Luigi Scalfaro, il quale con la consueta efficace
retorica parlava di certi assenti che son nati per leccare le scarpe.
"La scoperta di NGF - spiegò oltre trent'anni più tardi il comitato
Nobel a Stoccolma assegnandole il premio assieme al collega Stanley
Cohen - è l'esempio di come un osservatore acuto riesca a elaborare un
concetto a partire da un apparente caos". Ecco il più bel complimento che si possa fare a un'intelligenza.
Pensieri delicati, come sempre.
RispondiEliminaGrazie, piacere di sentirti! tu sei sempre troppo buona... io se mai ho la delicatezza di un bulldozer! :-/
EliminaGià. Donne così, mentre mi vien da pensare ad altre, di cui son piene le cronachette nostre. Contenta di incrociarti, oggi, fine&inizio.
RispondiEliminaGrazie Minneapolis, mi fa molto piacere averti qui. Che vuoi, la mente certo corre alle cronache, e una frase mi è quasi scappata, ma davanti all'eccellenza accennare a qualsiasi altra cosa suona immediatamente futile. :-)
EliminaAnche tu hai colto la stessa sensazione dal suo sguardo. Io però credo che lei vedesse esattamente ciò che le interessava: non con gli occhi, ma con l'intelligenza.
RispondiEliminaAssolutamente sì, ma sono certa che le sarebbe piaciuto infinitamente continuare a vedere anche con le pupille :-)
EliminaSecondo me eccome, se ti vedeva.
RispondiEliminaAi raggi X, per fare una battuta ma mica tanto.
Un incontro da serbare caro!
Un gran peccato.
Sì, fino ai cromosomi. E' uno dei ricordi preziosi, ovviamente :-)
EliminaMi piace il tuo post su questa grnde Signora.
RispondiEliminaAlcuni "amici" animalisti recentemente hanno dimostrato tutta la propria assenza di elasticità mentale e di amore etichettandola Signora come una vivisettrice. Punto.
Questa cosa mi ha molto infastidita, penso sempre che ogni cosa vada abbracciata sotto ogni aspetto e non mai ridurla ad uno e unico, selettivo, giudicante, che l'umano non è certo una cosa sola.
Il tuo è l'articolo che più mi è piaciuto sulla Signora Levi Montalcini, grazie.
Grazie a te dell'apprezzamento.
EliminaPer quanto rigurada il resto, condivido il tuo punto di vista.
Una donna GRANDE in tutti i sensi. Mi è sempre piaciuta la sua costanza, perseveranza, chiamala come ti pare ma la sua TESTA DURA!
RispondiEliminaE che testa! Un obiettivo: lo studio, la sua forza LA MENTE. Ti invidio la fortuna di averla conosciuta personalmente e sono sicura che... TI VIDE!
Mancherà fisicamente ma la sua bella intelligenza ha lasciato tanti semi... in tante altre giovani donne.. ;-)
Buon Anno
Nora
Testa dura: sono certa che avrebbe apprezzato!
EliminaVedere non lo so, ma certo quando diceva che un ricercatore è sempre curioso, non esagerava. Mi stava passando ai raggi X! mentali... e si vedeva che poi elaborava classificava deduceva e ricominciava da capo. Un'intelligenza al lavoro. Fu emozionante, assolutamente!
Spero davvero che sia una lezione che abbia fatto scuola: non solo nella biologia, ma nel modo di essere.
Che nervoso! Non riesco a postare commenti!
RispondiEliminaDicevo: 1909 è l'anno anche del mio nonno chirurgo. Anche lui peraltro morto il 30 dicembre, anche se di diciannove anni fa.
Della Rita mi piace leggere le frasi, in questi giorni. Per esempio quella sulla necessità di non smettere di ribellarsi, mai.
Pellona
Non riesco a commentarti nemmeno io, lo faccio qui:
Eliminami è spiaciuto sapere della sua morte...che fortuna per te averla incontrata, dev'essere stata una grande emozione.
Buon anno
Elisa
@Elisa: buon anno a te. E' stato in effetti molto curioso e molto intenso anche!
Elimina@Pellona: meno male che alla fine ci sei riuscita. I numeri fanno degli scherzi strani a volte. La Rita ha scritto molti libri che fa piacere rileggere e molte frasi da ricordare. Quella in particolare suona piuttosto bene : -)
EliminaSei stata brava, certamente per riuscire a poterla intervistare e fortunata ad incontrarla e a poterle parlare... Ma non dubito che tu sia più che in gamba! Un abbraccio
RispondiEliminaDani
L'avevo detto che sei meglio di un segugio. Grazie dei complimenti, perché a volte mi sento proprio un gran pasticcio, invece.
EliminaMi piacerebbe sapere quali sono le altre donne che ammiri, perché è raro trovare qualcuno con dei 'modelli da seguire' femminili e questa cosa va corretta ;)
RispondiEliminaScusa, cosa intendi esattamente con "va corretta"?
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