Solo che queste nuove cure costano.
E lei ha la pensione quasi minima.
Non è ancora una situazione disperata, questo no. Per ora. Ma per quelle cure o si paga o si deve andare in ospedale.
O paga una dose o vive: il costo è più o meno equivalente alla sua pensione mensile.
E l'unico ospedale che le fa è non all'altro capo della città, ma praticamente fuori. In una capitale EUropea, ovviamente.
Perché i piccoli ospedali sul territorio, ovviamente, "costano". Devi pagare chi li fa funzionare.
Quindi il "costo" di raggiungere il luogo di cura viene riversato sui pazienti e le loro famiglie.
Posto che gli ospedali sono pubblici: DOVE STA IL RISPARMIO?
Nella maggiore spesa di chi è più debole?
Torniamo alla logistica.
Quindi ci vogliono un autista e qualche ora tra andata e ritorno.
Per fortuna ha una persona accanto.
Ma se non l'avesse? Quanti anziani soli rinuncerebbero a curarsi in queste condizioni, o sarebbero costretti a pagare un taxi, supponendo di avere prima il denaro per farlo e poi la mobilità necessaria per servirsene?
Quanto questo diminuirebbe le loro aspettative di vita in buona salute?
O le loro aspettative di vita tout court?
Intanto in Grecia: La Grecia abbasserà la soglia di reddito annuale sotto la quale non si pagano tasse a 5.681 euro. Secondo l’Unione Europea la soglia di povertà è di 6.000 euro di reddito annuale. Ulteriore taglio delle pensioni, sia normali sia complementari, che interesserà anche le pensioni superiori a 700 euro. Questa misura interesserà 900.000 pensionati sul totale di 2,6 milioni. I pensionati che ricevono più di 470 euro al mese saranno tenuti a pagarci su le tasse. Un pensionato che percepisce 700 euro al mese, ora esentasse, pagherà una tassa annuale di 600 euro.
Le persone a basso reddito saranno tassate sempre al 22%.
Spese mediche: gli sconti fiscali per le spese mediche saranno aboliti. Questo significa un aumento indiretto della tassazione, soprattutto per i malati cronici, dato che i tagli legati all’austerità nel settore sanitario hanno aumentato le spese private per il settore medico (detto in altri termini, l’UE ha prima smantellato la sanità pubblica spingendo i Greci verso quella privata, e poi eliminato anche le detrazioni fiscali sulla sanità privata, NdVdE).
Contributi per il riscaldamento: ci saranno tagli di 56 milioni di euro che andranno a colpire i gruppi sociali più vulnerabili.
Sempre nel 2017 verranno implementati i tagli di 570 milioni di euro ai contributi di povertà per i pensionati.
Aperture domenicali: i negozi saranno aperti tutte le domeniche dell’anno nelle zone turistiche come il centro storico di Atene o il centro di Salonicco. Ci sono voci che questo riguarderà tutti i negozi lungo la Riviera di Atene, dal Pireo a Capo Sounion.
Nel 2018
- Abolizione di spese mediche per 121 milioni di euro.
- Abolizione della deduzione dell’1,5% nel calcolo della ritenuta mensile per 68 milioni di euro.
- Tagli ai contributi per il riscaldamento per 58 milioni di euro.
- Abolizione di benefici sociali incorporati nel Reddito di Solidarietà Sociale per 10 milioni di euro.
- Altri tagli al Servizio sanitario nazionale EOPYY per 188 milioni di euro
Si mandarono.
Cosa si aspetta a invocare almeno altrettanto rigore sulla testa di chi concepisce, impone e attua una simile guerra senza quartiere nei confronti della popolazione più povera di un paese stremato, che sta pure quello alle porte di casa nostra, solo appena un po' più a sud?
Forse si esita perché il mandante di questa guerra non dichiarata e non coperta dai telegiornali della sera si chiama ancora e sempre Unione europea (Commissione UE, Banca centrale UE, Fondo monetario internazionale)?
Verrebbe da domandarsi che senso abbia restare "in Europa"... Italexit??
RispondiEliminaNora
Mia cara restare dove siamo conviene solo a chi vive di rendita. Agli altri no, io sono tra questi ultimi, come la maggior parte dei nostri concittadini, e non ho dubbi su cosa fare.
EliminaPurtroppo le statistiche hanno rilevato che con la crisi economica che ci ha investito in questi anni, molte persone sono state costrette a risparmiare sulle medicine. Cioè rinunciamo a curarci perché non abbiamo i soldi! Ma è questa la civiltà e il progresso?
RispondiEliminaNo, ma la questione è anche peggio: le politiche economiche che sono state applicate (su ordine UE) hanno peggiorato la crisi venuta dagli USA quindi hanno costretto le persone a non curarsi e le strutture pubbliche a chiudere, ridurre o rincarare le prestazioni.
EliminaQuello che stiamo vivendo NON è naturale: è il risultato di politiche economiche deliberate per ottenere il risultato di smantellare lo stato sociale (e i diritti sanciti dalla Costituzione italiana).
Cara Pellegrina, quanto hai ragione. La Grecia sta morendo tra l'indifferenza totale. E c'è da pensare che la stessa sorte toccherà a noi. E nota bene: tra le tante raccolte di aiuti mai ebbi a sentire di un gesto di solidarietà per i bambini greci che non se la passano certamente bene. E sono nostri fratelli , o almeno io così penso, molto di più di tanti bisognosi lontani....
RispondiElimina