Cara pellegrina, mi sembra un pensiero molto bello ed anche drammatico. Però... il significato di un paio di parole mi sfuggono. Una piccola traduzione (orrore!) non ce la potresti offrire? Un saluto carissimo
Caro Andrea si tratta di un coro dell'Alceste di Gluck, nella versione francese del 1776. L'ho messo li' per via un blogger che mi aveva fatto l'onore di iscriversi tra i miei lettori e di cui ho appreso la morte inaspettata con sbigottimento e dispiacere da un commento lasciatomi qui.
Cliccando sui versi trovi un'esecuzione che non è granché ma è quel che c'è su youtube, sul nome del poeta il testo, e su quello del compositore una copia manoscritta della partitura.
Alceste è forse l'opera che presenta con più forza l'asperità e la disperazione della morte improvvisa che trancia la vita nella complessità dei suoi legami con tutte le sue conseguenze. Musicalmente il brano è scritto in modo totalmente opposto al significato dei versi: la vita ingannevole e breve come un sogno fugge rapidamente, mentre il coro rallenta come a trattenerla, la musica si allarga nel terzo verso a sottolineare i tempi del fiore che sboccia nel suo pieno fulgore e si conclude in un soffio di vento caldo e violento che lo disperde come un soffione.
O che il sogno della vita fugge rapidamente come il fiore sbocciato che il soffio dei venti dell'est appassisce.
L'autan è un vento caldo e violento tipico della Linguadoca, una regione del sud della Francia. Per estensione è diventato un vento freddo e minaccioso (vedi il glossario TLIF linkato nel commento precedente).
E poi certi sentimenti non riuscirei ad esprimerli se non in francese e con qualcosa che venga da quel paese. Come veniva anche da quel paese il blogger in questione, l'M.M. dell'etichetta.
Grazie pellegrina, non riuscivo proprio a decifrare il significato di authan. Il tuo link purtroppo mi dà una risposta di errore. Questo brano lo sento molto vicino al mio umore attuale. Sento infatti che la sabbia della clessidra del mio tempo stia cominciando a scendere sempre più velocemente; spero tuttavia che ne sia rimasta ancora abbastanza!
Ma io il tuo blogger deceduto lo conosco, cioè ho avuto contatti con lui. E' (era) un oncologo appassionato di cucina e di miele, che scrive(va) articoli molto interessanti riguardo al rapporto tra cibi e salute. Mi dispiace che non c'è più!
Per via del miele io lo chiamavo Winnie the pooh! Era una persona estremamente interessante e mi fa piacere che abbiate avuto l'occasione di chiaccherare insieme.
Purtroppo è impossibile fingere che le prospettive della vita a un certo punto non cambino e si distaccano almeno momentaneamente da quelle degli altri. Lo vedo in mia mamma che è decisamente più anziana di te (e purtroppo ha un marito più vecchio, ansioso, depressissimo e da questo punto di vista deleterio perché la ossessiona). Cio' detto si', se la vita media non si accorcia troppo dovresti avere ancora parecchia sabbia nella tua clessidra. E poi, non vorrai mica che il tuo nipotino cresca SENZA il nonno (e i suoi manicaretti)?????
Niente da fare quel link non si riesce a renderlo stabile: bisogna fare la ricerca del termine a partire da questa maschera di inserimento. Quando non capisci un termine francese qui trovi tantissime definizioni, è molto utile.
E invece stavolta il link funziona benissimo! Hai ragione, il nipotino è una bella spinta ad andare avanti. A differenza della madre che praticamente non mangiava niente all'infuori delle polpette, questo mangia tanto e di tutto: va matto per la pastasciutta, ma va bene anche la carne, il pesce, le verdure e tanta frutta. Per fortuna non diventa obeso perché è in continuo movimento; una bella fatica stargli dietro, ma è spassosissimo perché è un gran chiacchierone!
Ah, be', allora tua figlia=mia madre. Il tuo nipotino invece=a me. Il nonno è stato importantissimo per me, e sono sicura che sia cosi' anche per il tuo chiacchierone.
Cara pellegrina, mi sembra un pensiero molto bello ed anche drammatico. Però... il significato di un paio di parole mi sfuggono. Una piccola traduzione (orrore!) non ce la potresti offrire?
RispondiEliminaUn saluto carissimo
Caro Andrea si tratta di un coro dell'Alceste di Gluck, nella versione francese del 1776. L'ho messo li' per via un blogger che mi aveva fatto l'onore di iscriversi tra i miei lettori e di cui ho appreso la morte inaspettata con sbigottimento e dispiacere da un commento lasciatomi qui.
EliminaCliccando sui versi trovi un'esecuzione che non è granché ma è quel che c'è su youtube, sul nome del poeta il testo, e su quello del compositore una copia manoscritta della partitura.
Alceste è forse l'opera che presenta con più forza l'asperità e la disperazione della morte improvvisa che trancia la vita nella complessità dei suoi legami con tutte le sue conseguenze. Musicalmente il brano è scritto in modo totalmente opposto al significato dei versi: la vita ingannevole e breve come un sogno fugge rapidamente, mentre il coro rallenta come a trattenerla, la musica si allarga nel terzo verso a sottolineare i tempi del fiore che sboccia nel suo pieno fulgore e si conclude in un soffio di vento caldo e violento che lo disperde come un soffione.
O che il sogno della vita
fugge rapidamente
come il fiore sbocciato
che il soffio dei venti dell'est appassisce.
L'autan è un vento caldo e violento tipico della Linguadoca, una regione del sud della Francia. Per estensione è diventato un vento freddo e minaccioso (vedi il glossario TLIF linkato nel commento precedente).
E poi certi sentimenti non riuscirei ad esprimerli se non in francese e con qualcosa che venga da quel paese. Come veniva anche da quel paese il blogger in questione, l'M.M. dell'etichetta.
Grazie pellegrina, non riuscivo proprio a decifrare il significato di authan. Il tuo link purtroppo mi dà una risposta di errore.
RispondiEliminaQuesto brano lo sento molto vicino al mio umore attuale. Sento infatti che la sabbia della clessidra del mio tempo stia cominciando a scendere sempre più velocemente; spero tuttavia che ne sia rimasta ancora abbastanza!
Ma io il tuo blogger deceduto lo conosco, cioè ho avuto contatti con lui. E' (era) un oncologo appassionato di cucina e di miele, che scrive(va) articoli molto interessanti riguardo al rapporto tra cibi e salute. Mi dispiace che non c'è più!
EliminaPer via del miele io lo chiamavo Winnie the pooh! Era una persona estremamente interessante e mi fa piacere che abbiate avuto l'occasione di chiaccherare insieme.
EliminaVediamo se il link cosi' funziona.
Purtroppo è impossibile fingere che le prospettive della vita a un certo punto non cambino e si distaccano almeno momentaneamente da quelle degli altri. Lo vedo in mia mamma che è decisamente più anziana di te (e purtroppo ha un marito più vecchio, ansioso, depressissimo e da questo punto di vista deleterio perché la ossessiona).
EliminaCio' detto si', se la vita media non si accorcia troppo dovresti avere ancora parecchia sabbia nella tua clessidra. E poi, non vorrai mica che il tuo nipotino cresca SENZA il nonno (e i suoi manicaretti)?????
Niente da fare quel link non si riesce a renderlo stabile: bisogna fare la ricerca del termine a partire da questa maschera di inserimento.
EliminaQuando non capisci un termine francese qui trovi tantissime definizioni, è molto utile.
E invece stavolta il link funziona benissimo! Hai ragione, il nipotino è una bella spinta ad andare avanti. A differenza della madre che praticamente non mangiava niente all'infuori delle polpette, questo mangia tanto e di tutto: va matto per la pastasciutta, ma va bene anche la carne, il pesce, le verdure e tanta frutta. Per fortuna non diventa obeso perché è in continuo movimento; una bella fatica stargli dietro, ma è spassosissimo perché è un gran chiacchierone!
EliminaAh, be', allora tua figlia=mia madre. Il tuo nipotino invece=a me. Il nonno è stato importantissimo per me, e sono sicura che sia cosi' anche per il tuo chiacchierone.
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