venerdì 8 dicembre 2017
Troppi
Troppi distacchi in questi giorni, troppi. Non penso di poter reggere a tutto mantenendo il ritrovato sorriso.
Ogni volta che mi assesto un poco, ecco che l'equilibrio faticosamente ricercato si rompe.
E la schiena, o la pancia, o tutto il resto seguono.
Ora ho la forza di affrontare di nuovo sforzi emotivi da tempo impossibili, riappropriandomi di parti di me a lungo azzittite perché troppo emozionanti, quindi dolorose: una certa musica, l'albero di Natale. Le risate. E anche altro.
Ma è come essere sotto cortisone: la forza dura finché c'è la medicina, ma è una medicina che non si può prendere quotidianamente a vita.
Non riuscirò a cambiare la mia vita, ormai è evidente, troppo tardi, troppo difficile, momento troppo disperato.
Chissà se potrò ritrovare almeno dei piccoli ponti, nuovi equilibri con un minimo di soddisfazione, almeno quello.
Dopotutto perché non potrei provarci? Da costruire. Come mi diceva un giorno AM, uno dei miei maestri, fors'anche ammiratori...
Insouciance? Ma sono stufa di erigere schermi fragili, non ho più la forza nemmeno per quello.
Vedere almeno un no cangiarsi in un sì, con tutti i suoi limiti, di cui non m'importa, stasera sarebbe d'aiuto.
Ma NO.
(E infatti "no", sommesso ma no fu e sarà. Non mi piace. Nono.)
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Sei nel periodo con il bioritmo più basso: accendiamo tante luci perché intorno a noi fa buio e la terra sembra morta. Dietro gli auguri e i regali e i panettoni c'è spesso un grande sconforto. Poi la vita riprende, a modo suo, e sciocchezze sul fatto che la vita non si possa più cambiare non si pensano più... fino al Dicembre successivo 😊
RispondiEliminaGrazie.
EliminaChe dire?
Non mi viene niente, solo grazie.
A me i panettoni han sempre messo di buon umore, come alberi presepi e pacchetti. Basta che non ci mettano babbi natale e altra pacottiglia stonano con il mio materialismo :P.
E da quando la conosco trovo bellissima la storia dei kallikantharoi che ho raccontato sul blog un annetto fa.
Il cambiamento è problema molto più complicato e profondo. Avrei bisogno di una cosa che fosse facile e spontanea, per una volta nella vita, ma nulla è più lontano.
Ah, comunque io amo la luce... e ho sempre una candela sottomano :) oppure un mappamondo azzurro con la luce dentro in camera da letto... aiutano.
EliminaIo presto avrò un mappamarte per il salotto (mappamondo dedicato a Marte, con lucina interna); e candele dappertutto, si capisce.
EliminaIntanto auguri 😁
Ohh... oltre al vestito nero mi piacerebbe moltissimo vedere un mappamarte!!!
EliminaIn effetti questo periodo di luce è molto fatociso per alcuni. Anche per me non è facile. Ti abbraccio
RispondiEliminavolevo scrivere faticoso...
EliminaFatociso suona molto bene!
EliminaTi leggo ora, in una pausa nel marasma dei miei impegni e casini vari.
RispondiEliminaMi rattrista sapere che anche tu stai arrancando e mi auguro tu sia con i tuoi cari, in Italia, per poter cogliere l'occasione e farti una telefonata.
Se ti basta un abbraccio virtuale, ma sincero ed affettuoso: ECCOMI!!
Anche per me è un periodo difficile e sempre "in alternanza" tra scoramento e eccitazione pre-festiva.
Non ho ne' ricette ne' soluzioni per uscire dal pantano di un momento triste, ma ho per te un pensiero ed una preghiera che ti aiuti a riprendere la tua grinta di sempre.
Tieni duro, Amica mia.
Tanti baci, abbracci anche da Arc e dal Martirio.
Nora.