Oggi

"Data">Data Rivoluzionaria

pellegrinablog,chiocciolaquindi,gmail.com

per gli scribi

Toulouse en érasmienne

sabato 17 marzo 2018

Tiens, il neige

e non l'orage. Quest'anno Parigi mi ha accolta con la neve, per me una bellissima sorpresa, perché la amo ovunque e comunque. 

Rare le occasioni di vederla né le troppo costose settimane bianche sono mai state tradizione a casa nostra.
La sola cosa che so fare perciò è camminarci dentro con gran soddisfazione.
Oggi ha ricominciato a nevicare con convinzione ma ahimé l'unica cosa che posso fare è osservarla dietro alle finestre, abbracciata a ma bouillotte e molto dispiaciuta perché lei, la neve, volteggiante con allegria, ha l'aria di non volersi fermare a lungo. Grossi fiocchi, molto agitati.
Ma a febbraio, oh, a febbraio è stato ben diverso. Il cielo nero, grigio viola e tutta bianca la piana degli Invalides. La notte che cade e lei insieme. Il ponte Alexandre dove si cammina con precauzione, piumino viola fino ai piedi, cappuccio calzato e scarponi da escursione. La Senna corre fosca e
veloce, è in piena, l'aria è bianca, m'incateno a guardarla finché l'ombrello verde e il davanti del cappotto ne sono pieni. Tutti i fotografi sono in giro, e quando mi volto per riprendere il cammino, uno di loro mi immortala in pieno viso, di sorpresa. Poi sorride.
Cammino con la poudreuse sotto le suole, la consistenza ferma, lo scricchiolio, la luce incantatrice. Lei solletica tutti i sensi, insolita e piacevole.
C'è aria di festa alle Tuileries. Gruppi di folli si affrettano a entrare nel parco con aria da cospiratori, ormai fa buio. I guardiani, complici, ci lasciano passare oltre ogni ragionevole orario. Traversare le terrazze e il giardino con la luce bianca e sospesa che proviene da ogni dove: dalla Gare d'Orsay proprio di fronte, dal Carrousel, dalla grande ruota di Concorde. E sentirsi innamorata felice di questa città.
Una delle più belle mete delle passeggiate con la neve, sbirciare la Cour carrée del Louvre imbiancata, come avevo fatto nel 2013 di ritorno dall'opéra comique dopo una delle serate più emozionanti della mia vita, è ormai proibita.

 Ma i lungosenna sono liberi e così scorrono la Conciergerie imbiancata, le isole imbiancate, l'Hotel de Ville imbiancato, il quai des Augustins imbiancato, l'Arsenal imbiancato, fino a Bastille.
E' notte, il piumone fradicio, l'ombrello stropicciato, persino gli scarponi cominciano a cedere. Sale il freddo nelle ossa, il métro è accogliente e caldo, inghiotte tutti noi folli camminatori della neve, ci riporta alle nostre case, ai nostri letti, stanchi.


 La notte brilla della luce bianca, tranquilla, ovattata, i camini non cessano di fumare, i rami si vestono di bianco. Il bagliore mi sveglia più volte, vado alla finestra, rimango in piedi, incantata.

 

E la macchina fotografica scarica, inservibile.

La neve resterà per diversi giorni regalando passeggiate magnifiche. Mai quanto quelle notturne, mentre cadeva, instancabile, morbida, silenziosa e indifferente, sovranamente libera e impagabilmente bella.  

P.S.: Purtroppo per molti automobilisti pendolari dell'Ile de France la notte è passata bloccati sulla nazionale in viaggio verso casa. Non possiamo mica investire tutti i soldi necessari a prevenire tutto, ha dichiarato il ministro dell'interno Gérard Collomb, ex sindaco di Lione, in tv.

Nessun commento:

Posta un commento