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Toulouse en érasmienne

domenica 24 febbraio 2019

Letto

Mi telefona spesso ultimamente: “Ma per caso sei per strada? No, perché volevo chiederti per la versione di mio figlio... c’è un participio che ci sta dando filo da torcere e all’ultimo compito ha preso quattro e mezzo. Non è che tu...”. Per fortuna ci arrivo ancora anche per strada, anzi mi diverto.
In questi giorni però è un crescendo.
“P., mio figlio... è uscito e ha voluto prendere la metropolitana. Perché deve andare fin là invece di prendere l’autobus?”.
“Mmm... gn.. Magari per sperimentare l’ebbrezza di fare una cosa diversa?”
“P., mio figlio vuole sempre uscire e non so dove va. Dice che vanno sempre a piazza C. Ma che non ci stanno abbastanza piazze da queste parti?” “Gnam, mmgn, gn... Ci saranno gli amici, no?”

“P! Mio figlio ha fatto i compiti, è uscito e da un’ora non risponde al cellulare!!!”. Di sabato pomeriggio. “Gnam... Ma starà con una ragazza, no? Ma tu che avresti detto ai genitori se t’avessero assillata così alla sua età??? Che anzi li lodavi - sempre siano - perché non s’erano mai immischiati in faccende che non li riguardavano.”

“P.!!! M’ha detto mio cugino che mio figlio ha postato su Facebook un volantino di un gruppo neofascista! E mettendo il bucato nei i cassetti ho trovato una felpa, rovesciata, con il simbolo di un altro gruppo dello stesso tipo!”.
“Oh, finalmente! Adesso sì che hai davvero qualcosa di cui preoccuparti.”
P.S.: la questione è seria, ma fosse la volta che i ragazzi imparassero che mettere a posto le proprie cose da soli non porta solo seccature?



I mugolii accompagnavano le mie colazioni con questa torta sempre di Cristina, perché, sempre a letto, attingo a quel che ho in dispensa e in frigo e ho tempo di cucinare, persino di impastare, cioè di giocare un po’. Del resto non riesco troppo a connettere, forse ho bisogno di riposare e svagarmi.

Per la prima volta ho sperimentato la frolla all’olio, dopo lunga diffidenza, trovandola incredibilmente friabile. La farina era un misto di frumento e castagna. La ricetta originale (a mio parere ottima, eh), in uno slancio di sperimentazione di ogni ossessione salutista alla moda, prevede quella di riso (vade retro glutine!), ma non l’avevo e non l’avrei comprata apposta. Le dosi di olio sono quelle canoniche del rapporto grasso e farina in una frolla. Tuttavia per me che ho usato un olio umbro artigianale, nel senso fatto da un conoscente con le sue olive che lo distribuisce fuori commercio, ed è l’unico che adoperiamo in famiglia, è sembrato un po’invadente. Si tratta di un olio non acre ma sapido e denso probabilmente ce ne sarebbe voluto uno lieve con quelle dosi per cui la prossima volta diminuiro’ la quantità. Essenziale invece che sia ottima la farina di castagne, la mia bio, per evitarli di ritrovare a masticare cartoncino amaro anziché una cosa dolce e saporosa. Farcia: sempre per la mania del vade retro satana la ricetta originale prevedeva ricotta senza lattosio; nella mia cucina non se ne parla, la mia mescolava il suo filtro diabolico con diverse opzioni perché non avevo néalbicocche secche che avrei usato volentieri, né malto - sostituibilissimo con un perverso filo di miele (giacché i seguaci del “senza tutto” sono poi in genere dei criptomacrobiotici). Nell’ordine le farce erano: uvetta e zucchero di canna, semi di papavero, timo e miele, mostarda di marrons glacés con il loro succo, di certo la più indovinata.
Zucchero: io l’ho diminuito ancora e ho usato il muscobado bio. Nell’impasto 70 g sono sufficienti, nella farcia veramente dosi simboliche.
La frolla è divina è ho fatto fatica a non finirla cruda, l’insieme è ottimo con, l’idea come sempre leggera e fantasiosa, l’ortografia del post creativa perché scrivere su blogger con un IPad è semplicemente impossibile. Non fosse per la sua legggerezza che sposa la mia disgraziata schiena, mai avrei comprato un aggeggio del genere.


2 commenti:

  1. sostituzioni approvate!! del resto anche le mie sono sperimentazioni, quindi le ricette sono "aperte", fermo restando il rapporto grasso farina. Sì l'olio, meglio se tenue nel gusto, perfetto quello dell'anno passato che ha perso un po' di intensità. Mi fa sempre molto piacere ricevere i tuoi commenti puntuali e precisi e ancor di più vedere le mie ricette realizzate da chi mi segue con tanta attenzione. E' un onore oltre che un piacere. Grazie!!

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    1. Bene, continuero’ a sperimentare. Grazie della dritta sull’olio dell’anno scorso, non mi sarebbe venuta in mente, il mio era in effetti vecchio, quello che uso per cucinare e non a crudo.

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