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Toulouse en érasmienne

venerdì 26 aprile 2013

Adesso

Adesso che sai che tutto è andato male, che tu e il tuo lavoro siete buoni ma non abbastanza per sceglierti, adesso che una buona parte del tuo lavoro di lungo periodo va rifatta (ma questo lo sapevi già prima che te lo dicessero, anzi il problema era che nessuno te lo dicesse!), per poter essere ripresentata, adesso che non hai neanche più energie, ma tremi e temi soprattutto di non poter più tornare qui per dedicarti a tutto questo, a fare la ricerca che in Italia ti è impossibile, adesso che ti dici che sei davvero troppo vecchia per poter sperare un futuro diverso, adesso che è sempre più evidente che non riuscirai mai a dare unità alla tua vita, ma ciò che ami fare non puoi perderlo pena lo spaccare te stessa come farebbe un colpo di spada dal cervello all'inguine, adesso che qui tutto è in fiore con la forza infinita della primavera del nord e i fiori si rinfrescano appena cade la pioggia lieve e vaporosa, adesso che i tuoi sei mesi di Persefone sulla terra sono terminati e devi risprofondare negli Inferi, forse per sempre, mentre intorno la primavera si scatena nei suoi colori, adesso...
Adesso voglio riposare. Smettere di andare in giro carica di zaini e borse che mi hanno stroncato la schiena con contratture dolorose, smettere di non riuscire mai a staccarmi dal lavoro senza starci male, smettere di correre ogni singolo minuto, di assorbire tanti concetti al punto di non sapere più dove metterli dentro al cervello. Voglio docce calde, lenzuola profumate, vestiti accuratamente scelti, vagabondaggi senza un perché.
Voglio un'estate ridente.
Voglio meditare su una cosa alla volta, nei miei studi, tranquillamente, con soddisfazione e attenzione.
Parigi non è mai stata così bella come in questi ultimi giorni di aprile. Ma Saint-Germain l'Auxerrois ha battuto i suoi colpi. Ora è il momento dei pianti.
Cosa accadrà dopo, dopo che avrò potuto un po' rifiatare? Nessuno lo sa.
Tutto sommato, quasi meglio. Quel dossier era interessante, ma mi avrebbe portato su una strada lunghissima, che soprattutto non sentivo totalmente mia, e in più estremamente rischiosa. Però alla fine quella strada, se fossi arrivata fino in fondo, avrebbe potuto farmi lasciare l'Italia, a ottime condizioni (per noi).
Il fatto è che ora non vedo nessuna alternativa al procedere con le mie sole forze, una minima appartenenza e uno stipendio da part time. Sempre ammesso che mi permettano di ripartire fin qui. E in questo caso, quanto potrò durare, quanto potrò dimezzarmi i già scarsi contributi?
Ma i miei magnifici 4 che forse sono 5, quelli, sia pur con le mie forze, li voglio finire. Prima di svanire.
Dovesse essere l'ultima cosa che faccio in vita mia. Speriamo che tutto tenga duro fino a che non vedranno la luce.
Oltre, non riesco a vedere.

14 commenti:

  1. Qualunque cosa sia, tieni duro. Vedrai che ne verrai fuori: sei determinata e capace.
    E poi mica sempre andrà storta, eh?!

    Un abbraccio

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    1. Beh, grazie della stima che serve proprio. Ma da dove deduci che io sia così? Dovessi definirmi, mi direi inconcludente e caotica?!

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  2. Noi crediamo di decidere e fare delle scelte, scegliere il lavoro, gli studi, il percorso...in realà, le cose secondo me vanno come ha deciso per noi un Mente Superiore.
    Quando ero una brillante studentessa mai nella mia vita avrei immaginato di finire come mediocre impiegata alla Fiat. Ora, che ho quasi cinquant'anni, forse comincio a intravedere che il senso della mia vita non era il lavoro o l'occupazione, ma che per me c'era in programma un altro compito, più grande, che ora non sto qui a dettagliare. Chiudi gli occhi e accetta tutto, forse un giorno, capiremo
    Forza, sempre, e fiducia!
    Cinzia

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  3. Certo che terrai duro.
    E vedrai lì dove ora non arrivi a farlo.

    Coraggio, Pellegrina.

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    1. Grazie amica lontana, lo penso anche io e lo spero...

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  4. Ho cominciato commentando il tuo post precedente e ora... sono su questa pagina.
    Non cedere MAI. Non sempre i gradini che hai davanti sono in salita e se si scende una scala ce ne sarà sempre un'altra da risalire.
    Importante è essere costanti, cocciute, convinte.
    Vivere è sempre meglio di lasciarsi vivere.
    Prenditi una pausa, raccogli pezzi ed idee e vai avanti perchè voltarsi indietro non serve a nessuno.
    Tutta la vita è fatta di scelte, di lotte contro la vita o contro te stessa... non fermarti perchè non te lo meriti. Meriti di raggiungere una meta: la TUA.
    Dai Pellegrina!! Io so che ce la farai a trovare la tua meta.
    Nora

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    1. Grazie Nora, sapessi quanto lo vorrei. Il mio dubbio è capire quando sia necessario insistere e quando si debba rinunciare. Non sono ancora disposta a rinunciare, ma mi chiedo se non sia un po' velleitario, a volte, lottare contro tutto.
      Però voglio finire ciò che ho cominciato, questo sì.

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  5. Ora non vedi oltre, forse è l'occasione per fermarti un attimo e prenderti un po' cura di te, e con la mente più tranquilla potrai vedere oltre. Tieni duro, ma datti respiro.
    Un abbraccio.

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    1. Grazie Barbara, in effetti, in questa condizione, la cosa davvero difficile è soprattutto tenere duro.
      Farò allenamenti di respirazione ;-)

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  6. Non sei obbligata a guardare oltre, non devi e ovviamente non puoi.
    Per un momento hai capito benissimo quello che devi fare. Fermarti, lasciare che il tempo corra senza di te. Respirare, chiudere gli occhi e rispettare questo spazio vuoto che precede ciò che sarà. Senza aver paura, come quando si attende l'arrivo di qualcuno che si ama.
    Respira e non pensare a nulla. La vita spesso ci sorprende.
    Ti abbraccio forte, Pat

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    1. Grazie, Pat! sono parole che solevano, Ecco, non saprei proprio cos'altro dire.

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  7. Credo che alle volte ci si meriti un po' di riposo, e di coccole. Hai ragione. Mi dispiace molto molto per tutto, per il saluto a Parigi. MAnnaggia a queste città che ci rapiscono il cuore... ma qualcosa di buono ci sarà anche qui, dai. Bisogna crederci.

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    1. Grazie Pellona. No, nel buono qui non credo più, specie ora. Ma nelle coccole e nel riposo, sì :-)

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