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Toulouse en érasmienne

lunedì 13 aprile 2015

Sole e zuppe

Uscire dopo una giornata di lavoro su questa prospettiva rimette in pace con il mondo e ridimensiona di molto qualche isterico presente nel mio pur minimo raggio d'azione sul pianeta:


Accaparrarsi la prima panca libera e allungarsi al sole senza ritegno, guardando felice ai due lati del ponte:

 

 Si annusa il vento della Normandia portare le nuvole insieme al salso del mare (sabato sarà gelido e grigio, e pioverà).
Si ripensa a lei che ci ha scandito le ore, accompagnandoci limpida e serena:

Si alza di tanto in tanto lo sguardo:

Colonna sonora che ricorda un film , ovviamente in bianco e nero, scoperto da adolescente:

Il fiorire della primavera nordica:




 

 Una storia che mi è cara:


Una casa che sceglierei, l'abbaino più basso, a destra (restiamo discreti):
A meno, naturalmente, di non avere il piano nobile del palazzo dirimpetto (che non si vede).


Ah, la zuppa. L'idea era rifare questa ricetta, scoperta su un blog che mi piace per la sua varietà di ingredienti, le molte verdure e i cereali poco usati, l'attenzione alla stagionalità che sfrutta i prodotti migliori, oltre ad avere una bellissima immagine. Ma niente pane di segale. Però nel fondo della dispensa è rimasta dall'inverno della segale in chicchi. Secondo passo: il cavolfiore. Che nel frigo c'era, ma qualcuno passando di lì se l'era intinto nella maionese a mo' di crudité. Rimangono le piccole rape. Una cipolla, qualche rametto di timo fresco. Due funghi di Parigi che passeggiano nel frigorifero. Il pranzo dell'indomani è pronto. Come lo stufato divenne una zuppa.







7 commenti:

  1. Mi è piaciuto seguirti in giro per Parigi, e mi sarebbe piaciuto mangiare la tua zuppa...

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  2. guarda nella mia latitanza ho rimandato di commentare questo tuo onorevole post con me citata sotto le foto parigine, più di così non potevo sognare! grazie cara

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  3. Non scrivi più? Io vengo a sbirciare ogni tanto ma c'è sempre questo post.
    Ah, le foto sono meravigliose ma mettile più grandi così ci fai godere! Un bacio mia cara. Pat

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    1. Cara Pat, terrò presente il gran formato :-) Grazie di passare da qui: ho avuto il pc fuori uso per quasi due mesi l'ho appena recuperato. Spero di tornare a scrivere.

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  4. Intanto che belle foto.... mi hai fatto tornare voglia di rimettere piede Oltralpe ... ma intanto eccomi qui a risponderti sul Pecorino Siciliano: Uh ma grazie del bellissimo commento...per quanto riguarda il Pecorino Siciliano, trovo che rispetto a quello Sardo e quello Romano sia di sapore(parliamo di quello stagionato) e colore molto più forte, ma altrettando buonissimo.... qui spesso lo fanno anche cpn aggiunta di grani di pepe all'interno e beh... questo offre una nota speziata notevole. Però in una pasta così ci vedo benissimo sia il Sardo che il Romano, che noi qua non troviamo praticamente!!

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