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Toulouse en érasmienne

mercoledì 10 agosto 2022

Il posto dei deliziosi brividi di freddo

 Ha un nome anche se non ho altre foto.

Sta sulla frontiera con la Svizzera e anzi i monti che si vedono sullo sfondo sono proprio svizzeri, nella fine dei Grigioni, una zona protestante in cui sussistevano isole cattoliche. La frontiera ha i suoi bravi doganieri che controllano le automobili, e fanno si suppone tutte le cose da doganieri. Ai piedi dei monti sui due lati della valle corrono nel verde dei boschi e delle siepi, a lato dei torrenti, altre due strade metà mulattiere e metà sentieri che se ne vanno allegramente dalla Svizzera all’Italia senza nessun tipo di controllo. La più bella è la strada che passa a ovest.

Finisce sulla porta dei campi di un monastero carolingio, ma carolingio sul serio, nel senso che la chiesa è stata in parte modificata nel XVI secolo ma conserva ancora un ciclo di affreschi del IX secolo e l’impianto architettonico dell’VIII e rimane ancora visitabile la torre del X secolo dove le monache hanno abitato fino al XIX secolo inoltrato. In Italia abbiamo certo edifici molto più antichi, ma un monastero carolingio di quest’epoca è altra cosa, uno dei luoghi più suggestivi che abbia mai visto, in cui vorresti compenetrarti in ogni pietra e ogni filo d’erba.

Gli affreschi restituiscono un’impressione di spazialità cui non siamo abituati, unita allo sfarzo delle cornici decorate, molto più vicine al tardo antico che al romanico. Potrebbero ricordare i mosaici ravennati pur con colori ovviamente meno vivi o quelli di Santa Prassede a Roma.

 Al passaggio, il XVII secolo ha lasciato tra quelle mura un piccolo organo portatile da processione che veniva usato anche per fare musica nel convento. Una badessa ha rinnovato una sala da pranzo e da lavoro in stile rococò bianco e azzurro. 

Pur poco propensa ai conventi non te ne andresti mai.

La valle è consigliata a chi cerca il fresco, la natura e la pace. Di giorno gli idranti inaffiano i prati più rigogliosi che abbia visto per varietà di piante. Non è uno spreco: cosa mangeranno altrimenti le vacche una volta scese dalle malghe?

Ecco, mi piaceva spiegare dove fosse un posto così apprezzato. Sono un po’ stanca e il post abbastanza sconclusionato, mi fermo qui consigliandovi di fare una puntata lassù quando avete bisogno di riposo e di relax.


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