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per gli scribi

Toulouse en érasmienne

sabato 30 luglio 2011

La lettura, di sera, tra donne

Notte di luglio fresca, freschissima, prima banlieu parigina. Una tredicenne (altissima), una quarantenne (piccolissima), una cinquantenne (riccioluta) sdraiate sui sofà davanti alla grande portafinestra spalancata che affaccia su un minuscolo giardino di rose rosse e bambù (più qualche erba aromatica nel vaso in fondo...). L'unico uomo della situazione, un diciottenne, è andato a dormire abbandonando Cyrano sul tavolino. Tisane di erboristeria, miele, cioccolata di quattro qualità. Lingua: francese. "Com'è il castello di Chambord?" per fortuna ho un libro sui castelli della Loira da prestare alla allampanatissima Laura. La quale comincia a leggerlo, poi a leggercelo, partendo dalle introduzioni storiche piuttosto approfondite. Facendoci sfilare davanti trecento anni di storia di Francia. Ogni tanto ci si pongono delle domande, a turno. "Cos'è una joute?", corsa di sopra a prendere il dizionario. "Perché Luigi XIV ha fatto confinare Fouquet a Chambord?". "Perché in Francia si studiano nello stesso anno gli Arabi e la seconda guerra mondiale?". "Luisa di Lorena era la vedova di Henri IV?" "Se Henri II è morto nel corso di un torneo amichevole come sarà stato uno non amichevole?". "Luigi XIII ha fatto il primo bagno a sei anni. Margherita di Valois, sua lontana zia passava le giornate nei bagni caldi. Cos'è successo per cui alla fine del XVI secolo le persone hanno smesso di lavarsi?" "Come mai l'architetto si chiamava Pacello?" "Perché in Toscana ci sono nomi così strani?". "Come sarà un riserva di caccia così enorme?" "Esiste un plastico del castello di Amboise?" "Esistono dei castelli in Italia?" "Perché i re di Francia facevano la guerra in Italia? Non gli costava un sacco di soldi?" "I nuovi manger e tecnici spesso non sanno scrivere un testo sintatticamente organizzato. Chi scriverà per loro tra venti anni? Dei nuovi umanisti?". Il tutto inframezzato dalle frasi del libro, che ci raccontano Chambord, Chenonceaux, Amboise, il castello che era "una vera e propria città".
Rientrano i padroni di casa e filano a letto, senza disturbarci. Noi continuiamo, fino a notte fonda.
Una bellissima serata.

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