E' ufficiale, purtroppo: niente più spazio in libreria. Complici e galeotti una pila di libri verdolini scorti qualche settimana fa nuovi nuovi e a metà prezzo in un negozietto dimesso quasi sotto casa. Quei libri lì erano l'oggetto proibito all'università, dato il prezzo irraggiungibile per uno studente pure danaroso, la modernità dei commenti e la bellezza, pure, degli oggetti. Come resistere oggi? Pur se i commenti sono in parte superati, ovvio, benché si tratti di testi così rari che rimaranno in buona parte validi.
Perché qui si è della scuola per note e analisi, assolutamente, e del massimo di informazioni a contestualizzare, accompagnare e prolungare la lettura. Nessuno obbliga a leggerle, se ci sono, ma tutto impedisce di farlo, se non ci sono. Ovviamente devono esser commenti fatti rimandando alle fonti, facendone una rassegna, utilizzandone di valide, cioè dando i mezzi per costruire se si vuole la propria interpretazione, assorbendo, superando e eventualmente constestando quelle precedenti, e questi lo sono. Non ho mai visto un libro più inutile della Storia di Genji nei Millenni Einaudi.
Per ora purtroppo i miei nuovi acquisti giacciono in desolata pila sul buffet. Non mi si dica "Perché non vai all'Ikea?" - la mia religione me lo proibisce: è un luogo che trovo tristissimo e i cui mobili sono tanto più squallidi quanto più vengono sistemati in case piccole come questa, dove i pochi pezzi che possono entrarci dovrebbero essere curati e rifiniti al massimo. Comunque non si adatterebbero a questo spazio. Mancano fin le pareti: e finché qualche designer non ideerà i bookmobile da appendere al soffitto, vedo poche soluzioni.
Non che poi io sia una patita, per me, delle case strabordanti di libri, forse perché ce li ho attorno tutto il giorno, forse perché non ho mai avuto la vertigine del possesso, preferendo l'uso. La cosa più bella per me è trovare i libri in biblioteca, pensare che quando io non ne ho più bisogno possano servire ad altri, sapere che se mi serviranno di nuovo potrò sempre andare a riprenderli, anziché lasciarli prendere polvere sotto il mio tetto per i 9/10 della loro esistenza, inutilizzati. Mi sono resa conto sempre più della praticità di questo sistema all'estero, ovviamente. Quanto più si sale di latitudine: dove esistono gran collezionisti, certo, come moltissimi lettori che in casa non tengono se non i libri del cuore, o i più essenziali: perché il resto si trova in biblioteca; e le biblioteche sono tante, ben fornite, sempre aperte, accoglienti, li danno in prestito e offrono luoghi confortevoli dove leggere. L'ansia del possesso viene dove, come da noi, c'è scarsità di servizi e incertezza sulla loro erogazione.
mercoledì 23 luglio 2014
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Se posso permettermi un consiglio, compra qualche coppia di staffe reggimensola (meglio nei mercatini dell'usato e in ferro battuto), fissale alle pareti a distanza di 15 cm l'una dall'altra e posaci sopra i libri in orizzontale. Essenziale, pratica e con un occhio all'estetica ;-)
RispondiEliminaCerto che puoi darmi un consiglio, ci mancherebbe, un consiglio così elegante, poi, fa davvero piacere. Grazie.
EliminaHai provato a fare un giro su pinterest magari trovi qualche idea di libreria matta ;)
RispondiEliminaNon ancora, ma l'idea della libreria matta mi piace. Grazie :-)
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