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per gli scribi

Toulouse en érasmienne

venerdì 11 luglio 2014

C'era una volta la Costituzione.

Non voglio più essere cittadina di questo paese.
Non voglio più essere in queste mani.
Non voglio diventare serva e suddita.
Questo paese non ha più nulla. S'è fatto rubare persino la speranza e ci ha messo la firma (anzi, la croce, come s'addice agli analfabeti che siamo).
Mai più.

P.S.: avrei voluto postare il testo della Costituzione finché è ancora quello. Ma non sono capace di farlo. L'ho salvato, ma non so come postare un .pdf sul blog.


7 commenti:

  1. Pellegrina, posso anche essere d'accordo, ma che è cambiato oggi rispetto a qualche mese o qualche anno fa?

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    1. Tutte le regole della rappresentanza, tra legge elettorale, prerogative del governo e del Parlamento. Ogni possibilità di sviluppo di partiti di opposizione con la soglia dell'8% per entrare in Parlamento per le nuove formazioni. Ogni contrappeso tra potere legislativo ed esecutivo, senza dimenticare che la separazione e l'equilibrio dei poteri sono l'essenza stessa di una democrazia. Se un deputato non ci sta (mettiamo un Matteotti...) non finirà forse per morte violenta, ma sarà semplicemente espulso... La possibilità di esercitare la democrazia diretta, dato che il quorum per i referendum (compreso quello sulle modifiche costituzionali) è stato portato a 800 mila firme. La reale rappresentanza dei voti in Parlamento: queste modifiche unite alla legge elettorale consentono a un governo di essere maggioritario con il 20% dei voti. L'impunità degli amministratori locali inquisiti, per cui son pronti i seggi del Senato su nomina governativa. La subordinazione ancor più stretta degli stessi al potere centrale, per ogni cosa che riguardi tasse, esternalizzazioni, tagli ai servizi, speculazione edilizia... ecc.
      Il governo ha ormai la possibilità di distruggere ogni autonomia - quindi controllo - della magistratura, potendo modificare la Costituzione con maggioranze blindate.
      Ma può modificare tutto ciò che nella Costituzione assicura diritti e tutele e che un minimo proteggevano ancora le fasce deboli, dal lavoro alla salute, dal paesaggio all'istruzione, e ridurci quel paese periferico del terzo mondo che la nostra imprenditoria sovvenzionata e cialtrona ci ha preparato. In pratica, può ridurci come la Grecia senza che ci sia la possibilità di protestare. E non dimentichiamoci che i media sono sempre sotto il controllo che sappiamo...
      Tutte le possibilità di mediazione e di controllo proprie di una società civile, tutto quello che da Tangentopoli in poi aveva dato fastidio a questo ceto politico è stato sottomesso o distrutto.
      Aspetta l'autunno e poi un annetto: vedrai se non cambia niente. Intanto il ministro della Sanità ha già cominciato a parlare di assicurazioni private obbligatorie per la sanità e le pensioni integrative (quelle che han la bella abitudine di non coprirti più quando diventi vecchio e rischi di ammalarti sul serio, ad esempio). Aspettati un ritorno agli anni '50, aspettativa di vita inclusa.

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    2. Ad esempio, per capire cosa potrebbe cambiare, questo è interessante:
      http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/19/ricetta-jp-morgan-per-uneuropa-integrata-liberarsi-delle-costituzioni-antifasciste/630787/
      e così il documento Morgan Stanley che cita, in inglese, lungo ma semplice. La parte più interessante è verso la fine, quando parla appunto di riforme costituzionali precise precise a quelle che ci vengono imposte da questo governo.

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    3. Qui c'è un altro testo interessante:
      http://sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Dove-portano-le-riforme-25435
      come le analisi di quel sito, un po' complesse forse, ma spesso illuminanti sui processi in corso e i loro dettagli. Vedi il dossier "Democrazia svendesi" oggi in homepage.

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    4. E questo ancor più: http://sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/La-morte-annunciata-della-democrazia-liberale-25431

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  2. Sei da leggere Pellegrina, lo farò con calma, intanto mi metto anche io fra i tuoi lettori, a presto

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