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sabato 18 novembre 2023

Torta minor

 Raramente mi concedo il tempo per fare qualcosa di gratuito. Oggi una mia collega che conosce la mia situazione mi ha invitato da lei nel pomeriggio con i suoi bambini.

Ho portato questa torta che volevo fare da tempo. Non ho qui nessun attrezzo tranne un frullino a immersione che mi porto ovunque, insieme al forno è la cosa che in cucina uso di più. È l’occasione per scoprire che monta anche uova e zucchero e persino farina! 

Ho messo molte più mele, 1 kg renette non molto grandi. Meno zucchero: 200 gr per me sono sufficienti. Ho usato il burro anziché l’olio di girasole. E non ho tritato le noci, troppo fastidioso e poi non amo la frutta secca a pezzettini.

Solo che nel forno di qui non cuoceva mai e poi mai, forse anche per via delle troppe mele. Ho dovuto alzare la temperatura a 200° e passa; il forno è vecchio e malandato. Alla fine invece della passeggiata prevista ho dovuto strapparla dal forno, infilarla in macchina e andare così.

La torta è molto morbida, umida il giusto, molto confortante, vera torta casalinga fatta con larghezza. Ne ho fatte due teglie, una piccolina, da cui il titolo Torta minor, l’ho lasciata a casa ed è quella che si vede in foto. Si fa in pochi minuti e è di grande soddisfazione. La ricetta come da link viene da Dolcezzedimamma.



I popi a cui l’ho portata erano due. Il più piccolo ha avuto diritto a qualche briciola posata sul piano del seggiolone che ha messo in bocca con interesse. Appena ero arrivata, però, mi aveva scrutato a lungo con sospetto e inquietudine. Era molto preoccupato all’idea che la mamma potesse andarsene e lasciarlo con me, e scoppiava in lacrime ogni volta che lei si allontanava. Finita la merenda e passati a giocare sul tappeto, ha scoperto che il mio braccio era un favoloso punto d’appoggio per tirarsi su. Va a quattro zampe come un piccolo bolide, ma ancora non sa camminare. Tirarsi su su tutti i punti verticali possibili è il gioco del momento. Così ha cominciato a sorridermi. Mi ha ricordato la mia cuginetta che ho visto imparare a camminare una gelida Pasqua passata nella ex casa del nostro paesino trentino. Lei era un po’ più avanti, perché già si tirava su da sola senza appoggi, e tentava di fare un passo avanti barcollando. Ha giocato così tutta una sera finché non c’è riuscita, una volta, due volte, tre volte. Ha fatto un gran sorriso ed è crollata esausta. Ricordo indimenticabile.
 Io felicissima, perché adoro i bimbi piccoli, l’ho incoraggiato in tutti i modi. Poi siamo passati a giocare al contrario con i suoi giochi e a chiacchierare commentando quello che lui faceva con attenzione e senza interferire. Li’ sono arrivate le grandi risatine, le braccine alzate in segno di esultanza, per poi atterrare sulle gambe di una sedia cui aggrapparsi per conquistare la posizione eretta. Sedia provvidenzialmente tenuta ferma da me perché leggerissima. Alla fine, mentre è tutto assorto nel suo nuovo giocattolo, e ride, ed è felice del suo fruttuoso pomeriggio, senza che io me lo aspetti perché oltre a fare da puntello sto parlando con la mamma e il fratellino, mi arriva, imprevista, una manina appiccicosa sulla gota destra. Una carezza. Il regalo più bello che potessi aspettarmi. Ne vado molto fiera: avevamo cominciato con le occhiatacce di diffidenza e gli strilli!
Tanti baci, piccolo nuovo venuto. Che la vita ti sia lieve e sorridente, come dovrebbe per tutti.

Qui la torta minor tagliata. Le irregolarità sono dovute al taglio da topino della mia mamma, che sbocconcella dolcetti tutto il giorno in maniera un po’ affrettata e non sempre accurata (-: 





1 commento:

  1. Felice che la torta ti sia piaciuta! È un dolce grezzo, forse anche per le noci, ma le mele gli danno una dolcezza impareggiabile. Poi se metti il burro…vuoi vincere facile! Io ormai l’ho eliminato ( a parte che nel plum-cake), ma dà decisamente un altro sapore.
    Il tuo pomeriggio coi bambini è un racconto bellissimo, un momento bellissimo: i piccoli sono vita e i loro gesti conforto, “carezze di Dio”.

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