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per gli scribi

Toulouse en érasmienne

giovedì 4 novembre 2021

Ma porca miseria!

 Allora: la persona con cui stavo trattando il mio amato spostamento, si sposta lei. Per andare in un posto che a me non piace per nulla e dove ad ogni buon conto non avrei spazio: ci sono già due persone entrambe molto più giovani e decisamente risolute, e giustamente, a non farsi pestare i piedi da nessuno. Quindi tutti i discorsi fatti, la sua approvazione, il suo sostegno, la domanda: niente da fare. Puff, perduto, svanito. Possibile che non lo sapesse già che era nell’aria? O è stata un’offerta dell’ultimo minuto, che non si poteva rifiutare? E si sarà spostata perché non si trovava bene là o perché preferiva il nuovo posto, sulla carta certo più prestigioso e meglio pagato, anche se, a mio parere, totalmente paralizzato dal contesto?  

Chi dovrà andare al suo posto chissà chi sarà e se mi vorrà. Inoltre, passerà del tempo prima che si preoccupi di chiedere a nuove persone di arrivare. A meno che non sia una soluzione interna, dovrà anzitutto capire in che luogo si trova. Se è una soluzione interna, avrà già gente sua, in una città più piccola. Per di più, chi mi aveva accolta più caldamente era proprio questa persona, non le prime a cui mi ero rivolta e che rimangono sul posto. Quindi si tratterebbe se mai, di arrivare in un contesto ben più freddo e meno disponibile. Peggio ancora, potrebbe arrivare un personaggio dalla pessima quanto meritata fama nel nostro ambiente. Con cotal persona qualunque convivenza sarebbe un suicidio. 

Sempre che il discorso rimanga ancora in piedi. Cosa poco probabile perché l’aveva avviato e voluto questa persona che ora se ne va e ci sono parecchi ostacoli burocratici da superare che avrebbero richiesto impegno assiduo e costante.

Inoltre lo scenario che avevo previsto nel post precedente si va consolidando. La morte di X ha aperto la via alla demolizione di tutto il discorso iniziato con X sulla struttura e al ripristino brutale, con malcelata soddisfazione, dello status quo ante.

Aiuto! Non posso dire che questo autunno stia passando senza sorprese; ma che esse mi facciano avanzare di tanto così nemmeno. Mi sento davvero un fuscello in balìa degli eventi. Soprattutto sono sempre più convinta di non poter ritornare fissa nell’istituzione dove lavoravo prima. E nemmeno nella stessa città.

Mapporca miseria. Ma questa persona non poteva aspettare che io mi fossi trasferita per partire verso altri lidi? Ma accidenti a costei!!! E anche basta. Di sfiga - giacché a questo punto tale è - ne ho avuta abbastanza in vita mia. Ecco. 

P. S. : alle mie implorazioni ha risposto ancora la sfiga. Non sono riuscita a aprire il divano letto che si ostinava a puntare i piedi verso l'alto per dieci minuti. Poi l'ho preso per il verso giusto. Ma ormai sono quasi le due, chissà cosa potrò combinare domani. Comunque se qui in qualche modo le cose si sistemano sempre, in Italia ogni volta è una situazione senza uscita, completamente asfittica, dove più cerchi di sfuggire e più ti invischi. L'Italia è un luogo senza aria né speranza. 

1 commento:

  1. Vorrei poterti dire che “impedimento è giovamento “, ma capisco che in questo momento non vuoi e puoi sentirtelo dire. Speriamo che tutto si aggiusti nel modo migliore per te.( ti dico quello che mi dico: la badante se ne va e si ricomincia 😭)

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