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per gli scribi

Toulouse en érasmienne

mercoledì 23 maggio 2012

Partite I.V.A.

E così le "vere" partite IVA sarebbero quelle che dichiarano non meno di 18.000 euro lordi l'anno. Emendamento presentato dai relatori (in ordine alfabetico) Maurizio Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd) al decreto legge sulla riforma del lavoro voluto dal governo di Mario Monti e realizzato dal ministro Elsa Fornero. Per la cronaca, il PD, per bocca del capogruppo parlamentare Anna Finocchiaro, si dice "soddisfatto". 18.000 euro lordi annui renderanno impossibile a un titolare di partita IVA ricorrere a un giudice per chiedere di essere assunto. Sopra questa cifra, infatti, si presume che non si possa trattare di quel lavoro subordinato nella realtà (o economicamente dipendente, secondo la nuova definizione giuridica), quasi sempre svolto per un unico committente, fatto passare per libera prestazione professionale anche se con vincoli orari, ad esempio, e molte altre caratteristiche proprie del lavoro subordinato. Con la non trascurabile differenza che il committente non paga un centesimo di contributi, non garantisce ferie, malattia, maternità, non gestisce la contabilità: quelle se le paghi il lavoratore, con i suoi bei 18.000 lordi l'anno. E se voglio girarti le spalle non ho nemmeno da scrivere una carta: basta il silenzio, da un giorno all'altro.
Ci ho lavorato per tali spietate sanguisughe criminali, so di cosa parlo. Conosco diverse persone brave e preparate, degne di migliore dignità, costrette a coabitare magari su un divano letto messo in cucina, senza poter avere una vita privata degna di questo nome, né uno spazio dove rilassarsi davvero, per "abbassare il costo del lavoro" ai nostri sfruttatori ingioiellati (sì, le ho viste e sentite le signore coperte di gioielli con ville in campagna dirci che "in questo mestiere non è mai diventato ricco nessuno", prima che ti annunciassero il licenziamento per telefono). Ricchezza? Piuttosto vorremmo dignità. Vorremmo quel che sta scritto nella Costituzione della Repubblica italiana (non quella dettata da Angela Merkel). Artt. 1, 3, 4, 9, 35, 36, 39, 41, 47, 53. Se proprio vogliamo continuare a dirci italiani. Io da un pezzo ne farei a meno volentieri.

Questo paese è senza speranza, se nessuno fiata davanti a una simile truffa. Se nessuno capisce che è una truffa. Se nessuno fa attenzione a queste misure "difficili" perché "tecniche". Ai discorsi "complessi", ma che proprio perché complessi toccano la carne i nervi e il cuore di tutti.Quindi, bisogna comprenderli bene. Non ci sono scuse, per nessuno.

In cambio, ci fanno passare un ipotetico aumento del salario minimo per i parasubordinati (i contratti coccodè) come un gran progresso verso l'Europa. Chi controllerà questi contratti? Peccato che il nuovo sistema di ammortizzatori per il parasubordinato sia ipotetico, legato a una ripresa che non dipende certo dal pietismo paternalista della coccodrilla familista di un governo familista.
 
Peccato che in Europa, in Francia, ad esempio, il parasubordinato nemmeno esista. Esiste la precarietà, ma nessuno si sognerebbe di legalizzare quella scandalosa evasione contributiva che è il parasubordinato. Poi dicono che per le pensioni non ci sono i soldi: e se non vengono pagati i contributi a chi oggi lavora, da dove dovrebbero uscire i soldi per i pensionati?
Però sempre secondo la riforma di questo governo il contratto a progetto va mantenuto perché ha dato "buona prova" (vedere capoverso su Le forme contrattuali - che, tra parentesi, non sono state affatto sfoltite come propaganda afferma).
Buona prova il co.pro. per chi? Per chi? Per coloro che emigrano pur non volendo per tentare di trovare di meglio?
Il parasubordinato è una bomba sociale che non dovrebbe esistere. Punto.
In Francia si va in pensione a 62 anni (fino a due anni fa a 60 come stabilì François Mitterrand). In Francia ci sono contratti precari. Ma sono contratti, per le mansioni qualificate, anche da 1900 euro al mese netti o più, per un laureato in economia ambientale che faccia ad esempio il documentalista. E la cosa può essere giudicata come poco congrua. Benché ci siano ferie, malattia e tutto il resto. Viziati? No, dignitosi.
Quando gli parli del parasubordinato non capiscono. Semplicemente non ci possono credere. Pensano che tu li stia prendendo in giro. O che non sappia quel che dici.
E noi continuiamo a farci incantare da questi imbonitori, scaltri e consapevoli servitori del privilegio e della ricchezza. Maggiordomi e agenti dei loro compari.
Altro che bunga bunga. Siamo minorenni  da sciupare.