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Toulouse en érasmienne

lunedì 2 dicembre 2013

Perché non ho :- ( comprato un Ipad

Avevo tutte le migliori intenzioni quando ho varcato la porta del Icoso negozio nella galleria sotto il Louvre. Quella dove, a ben cercarli tra molta trascurabile paccottiglia e qualche splendore, ci sono ancora i torrioni dell'antica cinta medievale di Parigi, enormi e stabili, a sfidare le piccole luci da fiera dei nostri tempi con le loro tozze pietre gigantesche. E da dove si può entrare al Louvre direttamente nella - bellissima - piramide di Pei, guardando da sotto in su i grandi edifici della corte. Avevo la convinzione che sarei presto tornata, dopo la spiegazione di Florian, grazia francese nei modi spontaneamente sorridenti e garbati. Riusciva quasi a far dimenticare l'insopportabile gergo standard preteso dalle grandi catene, per cui ai clienti ci si deve rivolgere sempre nello stesso modo e con le stesse frasi, che pare di avere a che fare con una banda di robot stereotipati, cerimoniosi quanto falsi. Tanto più qui, dove in genere sono tutti già molto formali e gentili (con le dovute eccezioni e la non irrilevante personalità).

Non mi aveva trattenuta il pensiero che questo è un investimento che fa fuori praticamente il mio bilancio mensile.
Non un improvviso attacco di misoneismo per "l'ultimo ritrovato della tecnica", come una dirigente dei B.B. C.C. mi disse  mentre facevo un tirocinio nel 2001, con scherno per cotanta audacia innovatrice, quando proposi di passare una serie di immagini che avevano su dischetto, udite, udite, addirittura su un CD-ROM. (Il personaggio, di nobili origini, ma di men nobile arroganza, è ora, fortunatamente per tutti, in pensione.)
Non un improvviso rigurgito di impazienza per una grafica pupazzesca che trovo ai limiti dell'inguardabile.
Nemmeno il design dell'oggetto, ché bello è bello, ma sta diventando un tantino déjà vu, ecco.
Neanche i rischi per la poca discrezione spesso rimproverata ai marchingegni dell'azienda da cui proviene.
Né la scarsa simpatia che ispirano le condizioni di lavoro e di vita insostenibili, a quanto si dice, nelle ditte a cui viene subappaltata la costruzione dell'oggetto.
Non era neppure questione di ribellarsi all'impero delle multinazionali.
O un attacco di "decrescita felice", nella terribile declinazione pauperistico-passatista con cui viene propagata nelle patrie lande (e se qualcuno volesse saperne di più lo inviterei piuttosto a leggersi Serge Latouche che gli improbabili adepti nostrani).
No. Io lo v o l e v o! E lo sapevo.
Sarei passata sopra anche alla proverbiale chiusura proprietaria, che fa giustamente arrabbiare tanti fautori del software libero e condivisibile. Potendo.

Semplicemente, la mia schiena protestava, e ancora protesta, contro il sacco che le carico addosso: e che sia tirandomelo dietro per le vie di Parigi - o dovrei piuttosto dire le scale del métro? - o mettendolo in uno zaino, o in una borsa da pc, poco le importa. Strilla come se le pestassero ininterrottamente i muscoli con un martello. Cicli di fisioterapia poco hanno potuto, lì; allungamenti per altro molto benefici su un pallone, neppure: se solo provo a rimetterci un peso, lei si frantuma, e io solidalmente con lei. Al punto che non riesco neppur più a concentrarmi come vorrei.
E allora, il pensiero di avere in così poco peso, e con una magnifica tastiera lieve come una piuma a far da coperchio protettivo, computer, macchina fotografica  (la mia ha deciso di mettersi in sciopero giusto ieri, ma senza avanzare chiare rivendicazioni ahimè :-/ ) e autonomia fino a 10 ore, per cui niente peso aggiuntivo in cavi, durevole (si spera, sono stufa di buttar roba ogni tre anni, voi no?), mi aveva decisa.
Nelle mie intenzioni avrebbe dovuto essere uno strumento di lavoro. Gli veniva chiesto di prendere appunti, cioè file di qualche decina di migliaia di caratteri l'uno, impensabili da scrivere con i polpastrelli sullo schermo o le microtastiere pena l'attacco isterico, scattare qualche centinaio di foto di documenti redatti spesso a mano tre-cinque secoli fa (il che significa almeno la funzione "dettaglio" di una digitale perché siano leggibili e ingrandibili), portarsi obbedientemente tutto a casa, e consentirmi di vederlo e trasferirlo su schermi più grandi, uno suo fratellino e l'altro no. Allo stesso tempo, uno schermo di proporzioni tali da permettere di guardare e confrontare foto nel computer e documenti sul tavolo, e da scrivere e leggere senza troppa pena (lo schermo di un telefonino è un po' piccolo) e una tastiera conseguente.
Ma neppur per sogno.

Perché il mio tesoro a priori dovrebbe ancora sapersi servire del cordone ombelicale [leggasi: utilizzare per la trasmissione dati un banale e semplice cavo, dato che l'Ipad non permette l'uso di chiavi USB], ma in realtà pare che con questo mezzo non ci sia un modo evidente di passare immagini e soprattutto file di testo compatibili con i programmi usati dall'universo mondo senza problemi su un computer, e viceversa. Ovvero senza cercare se esiste un'applicazione a ciò deputata chissà dove, e saperla poi far funzionare. Cosa per la quale, sinceramente, non mi sento dopotutto così portata, né avrei modo e soprattutto tempo per svelare l'arcano da me (ché già mi hanno affibbiato un Excel che fa pena e io dovrei pure insegnargli a rispondere quando gli si parla, mentre il poverino ha gli input del linguaggio mescolati che neppure un minestrone: e anche lì, non so proprio dove mettere le mani per ridargli forma umana). Il fatto che il capo del pur gentilissimo Florian abbia rifiutato di lasciarci fare una prova di trasporto file via cavo persino su un loro fisso, non contribuiva certo a fugare i miei dubbi. Oltre a far misurare quanto poco simpaticamente siano gerarchizzati nei negozi Apple, malgrado gli sfoggi di commerciali sorrisi. E no, io non sono sempre online, anche se ormai "tutti hanno internet" e cambio paese e luogo di lavoro e abitazione ogni momento, e ho bisogno di non ritrovarmi a non poter usare un aggeggio che costa un occhio della testa perché la connessione è andata a ramengo, per n motivi, ovviamente nel solo momento in cui era indispensabile che ci fosse. Per non parlare dei costi aggiuntivi di impianto e abbonamento.
Nel  frattempo, con grande delusione di Florian, sono più ricca di 600 euro, o forse dovrei dire meno povera, essendo rimasti in buona sostanza dov'erano. Giro con un quaderno e una certa penna stilografica (eh, almeno), prendendo appunti e ringraziando di avere ancora le mani che funzionano. Quando proprio non posso fare a meno di portare Bianchino a spalla, come oggi, torno a casa che vorrei trovare un mattarello gigante a spianarmi come una sfoglia da tortellini.

Qualcosa mi dice che non può durare, però. In capo a qualche settimana gli appunti stanno crescendo, anzi lievitando più di un pandoro (chi mi legge, lo so, sa di cosa parlo...). Se qualcuno avesse un'idea, una scappatoia, una esperienza da raccontare, che mi riavvicinasse a una soluzione, parli ora e gliene sarà reso merito... io devo correre a stirarmi sul materasso, accidenti.

13 commenti:

  1. Un ipad generico! Tipo un * "androide"*, che poi è mica tanto generico. Mi pare non abbia alcun problema a condividere quel che fa. Anche uno smartphone potrebbe quasi quasi servire all'uopo. Io ti commento da un androide delle galassie, per dire. Ci vuol un filino di zen, ma ce la si fa.
    Che poi quanto alle foto mi stupisco cgd con l'"originale" non possa farlo.

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  2. In famiglia esiste un Tablet, misera ma valida alternativa ai capricci del figliolo che voleva anche lui l'ultimo nato della mela.
    Funziona allo stesso modo, ha poco ingombro e, soprattutto, costa meno dell'orignale.
    Mi sentirei di suggerirti di valutare questa altenativa, anche perchè, credo, per essere folli come diceva Jobs, a volte costa.
    Buona ricerca e... buona vita
    Nora

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  3. Anch'io sono stato a un passo dal comprare uno Smartphone Galaxy 4. Ma poi ho pensato che per le foto ho la Nikon, per telefonare ho il mio vecchio Nokia che funziona ancora bene, delle altre prestazioni non ne ho particolare bisogno... e in più avrei dovuto pagare un canone mensile che mi posso risparmiare! Alla fine non l'ho comprato (per il momento)!

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    1. In effetti, per quello che vuoi fare tu, va benissimo così. Per dire, se non avessi problemi con il peso, una macchina fotografica è infinitamente più simpatica da usare di una tavoletta :- )

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  4. @ Squa e Nora
    grazie mille delle risposte!
    Avete mai provato a metter su una bilancia le vostre tavolette? e la loro tastiera? sono sotto o sopra il mezzo chilo? quanto hanno di autonomia? e se ci fate delle foto a una pagina che avete scritto a mano, è facilmente leggibile?
    Grazie.

    @Squat: in effetti le foto sarebbero il problema minore, sono i file di testo che gli stanno antipatici a meno di passare per internet.

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  5. Ipad e tastiera sotto il mezzo kg, direi, ma appena arrivo a casa peso tutto :) per le foto invece posso dirti che spesso fotografo pagine di libri o giornali e sono dopo perfettamente leggibili.
    Un bacione!

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    1. Cara Stefania, se c'era qualcuno che questa sfida all'ultima bilancia non poteva lasciare indifferente eri tu! Quasi certamente pesa meno di 500 g, se è un Air. Ma dimmi: con il tuo Ipad riesci a trasferire file di testo su un computer (portatile o fisso) usando un cavo e non solo via internet? That is the question... Grazie mille!

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    2. In effetti mai fatto via cavo, chiederò a qualche esperto.

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    3. Ma grazie! Proprio quel che ci vuole, a quanto sembra.

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  6. Secondo me per molti e molti motivi è un oggetto meraviglioso. Io lo sto pagando a rate, in due anni e mezzo, e pazienza! (l'unico neo è che da iphone e ipad non si riesce a postare i commenti sui blog o di blogspot, cazzo, e devo farlo da casa, dove non sono molto spesso connessa. ecco perché latito assai). Cerca una rateizzazione! Baci!

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    1. Ok, passi per i commenti al blog non è prioritario. Ma tu ci riesci a passare via cavo foto e file word dall'Ipad al pc? Perché a me serve per quello, se non lo fa, non va bene.

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  7. ma non si può utilizzare il bluetooth?

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    1. Purtroppo no, a quanto mi dicono non funziona per comunicare tra Ipad e pc, a meno di non avere competenze informatiche che io non possiedo e saper scegliere e installare una serie di programmi che non saprei reperire. Mica apple è "chiusa" per niente...
      Invece Bluetooth funziona bene per installare una tastiera esterna e più funzionale sull'Ipad, per esempio.

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