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Toulouse en érasmienne

lunedì 23 giugno 2014

Visita medica: "Quante volte figliola?"

Nulla di paragonabile, ovvio a quel che descrive Squat (avercene, di servizi così). Però in Italia, per legge, vivaddio, una visita medica bisogna farla. C'è persino in un film una Stefania Sandrelli operaia visitata da un ambiguo medico giallo che ovviamente non vede la malattia che si porta dentro, ma vuole mettere alla prova la sua compenetrazione aziendale, diciamo.
Nulla a che fare con personaggio, situazione (per fortuna) e nemmeno fisico... La mia visita ricorda piuttosto la confessione.
"Allora... quanti caffè?"
"Non bevo caffè. Non mi è mai piaciuto". Non val la pena raccontare che l'unico caffè apprezzato dal mio palato è stato quello portatomi dal mio primo amore, crudo, in un cesto di paglia intrecciata, dallo Yemen del Nord, tantissimi anni fa. Dolce, aromatico, lieve, ricco. Un ricordo come un sogno.
"Beve?" "..."
"Un bicchiere ai pasti?" "Hmm... no." "La sera?" "Saltuariamente..." "Il week-end?" "No." "Insomma, quando?" "Mah, forse due o tre volte al mese. Un bicchiere di vino. Se la cena lo merita." "Vino???" "Sì, i superalcoolici non mi piacciono, la birra ben poco..." Sul momento dimentico totalmente il sidro inglese, ma ho l'impressione  che non sia quel che vuole sapere. L'ultima volta che ho assaggiato un superalcolico dev'essere stato per una grappa trentina un anno fa. Non che non mi piacciano in assoluto, ma devono essere davvero ottimi, e in quanto tali, sono fuori dalla mia portata. E in ogni caso, sempre in dosi omeopatiche.
Il dottore non demorde.
"Fuma?"
Mi faccio una risata: "No. Mai fumato in vita mia. Però ogni tanto bevo un the, ora che ci penso."
Ride anche lui. "Insomma, lei non fuma, non beve. I suoi anni se li porta benissimo. Ma faccia ginnastica!".

Postilla.
Essì che mi piacerebbe fare ginnastica. Se solo: 
1) non dovessi fare due lavori nel corso di 24 ore: guadagnarmi il pane prima, studiare poi, dormire quando la tensione lo permette e magari disfare le valigie ancora sotto il letto, il cambio di stagione, lavar per terra...
2) avessi un magnifico giardino a cinque minuti da casa dove praticarla, perché le palestre, con la luce al neon, la musica che non mi appartiene, scavate sottoterra, con spazi risicati, mi danno angoscia e tristezza. L'attività fisica per me è la montagna con i suoi sentieri, il mare con le sue acque, il mio corpo che entra nella natura, nella luce, nell'aria...
3) nel suddetto giardino, o ove che sia, ci fosse un armadietto noleggiabile per non dover fare ogni volta avanti e indietro con le mie cose
4) le tariffe fossero possibili per un salario che basta a pagare le bollette, l'automobile (che uso solo per i lunghi tragitti in estate e in transumanza verso il pays de coeur), i ticket e del cibo un po' più sano e fresco di quello del supermarket.

Insomma: le città dovrebbero essere progettate in modo tale che in ogni quartiere, raggiungibili in non più di 10' a piedi, ci fossero - e fossero pubblici:
1) una piscina coperta e scoperta
2 ) un parco con sezioni separate per cani e umani, abbastanza ampio da poter essere utilizzato come palestra e pista da corsa senza smog
3) una biblioteca
4) un cinema, un teatro, una sala per musica e iniziative varie (in Francia nei piccoli comuni isolati c'è sempre).
5) piazze pedonali con panchine e verde, spazi coperti anche autogestiti dove poter stare insieme in un ambiente confortevole senza dover per forza andare al bar
6) un servizio efficiente di nettezza urbana (il mio quartiere è ormai una vera fogna, grazie alla maleducazione dei padroni dei cani che lasciano l'inimmaginabile. In compenso una gigantesca gru, visibile da mezza città, sta portando avanti una gigantesca speculazione edilizia in un quartiere ormai divenuto storico e piuttosto particolare.)
7) un giardino-orto per i coltivatori hobbysti
E se non ci sono queste cose, non ci sono i permessi per costruire. Point. Barre.
Pare proprio di essere a Roma, nell'Italia del 2014.
Ah, ma tanto, ci sono i mondiali. Così pare.
 

4 commenti:

  1. Hahaha!! Confessa qualcosa perdio!
    Domani, come ti dicevo giusto nel post prima, torno turista in un posto dove le città sono disegnate come dici. Quanta nostalgia per quella vita!!
    Sai che mi colpisce che citi quel post. La settimana scorsa ho avuto un (altro) incontro che definirei mistico.

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  2. donna senza vizi !!! :-) anch'io vorrei una città come scrivi...che dire? pellegrina for president!!! :-)

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  3. Giuro che, alla lettura del titolo, mi è caduta la mascella.
    Poi leggendo mi sono ricreduta ma HO RISOOOOOO!!!!
    Pensa che a te il medico ha consigliato solo il movimento, ultimamente a me, di solito guardano curiosi la data di nascita e, sconsolati, affermano:
    * cosa vuole, alla sua età, è ancora buono che ci vede (o si sente, si muove....) così! *
    Da lì a finire inceneriti dalla sottoscritta è questione di un battito di ciglia!
    Senza contare che la prossima volta rischiano contusioni multiple perchè, si sa, alla mia età con gli scompensi della menopausa, potrebbe *partirmi la bocca* e reagire pesantemente onde dimostrare che, alla mia età, posso ancora avere amor proprio.

    Baci bella ragazza
    Nora

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    1. ops... mi sono accorta di un refuso... *partirmi la brocca* perchè la bocca è da mo che è partita ed il mio girovita se n'è accorto!

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