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martedì 20 febbraio 2018

Aiuto, in stazione aumenta il debito pubblico! Che OTTIMA notizia.

Tra i vari al lupo che la campagna elettorale ci riserva uno dei più pittoreschi è l'avviso pubblicitario comprato dall'Istituto Bruno Leoni nelle grandi stazioni italiane. . Invece di spaventarci, che è quello che vogliono, pensiamo che trattandosi di pubblicità, vogliono spingerci a fare qualcosa senza riflettere. Proviamo quindi a fare il contrario. Invece di scattare in un riflesso pavloviano, fermiamoci, scuotiamo la testa e poniamoci qualche domanda. Perché aumenta il debito? Perché ciò ci fa paura? Premessa: lungi dal fare paura, non potrebbe esserci migliore notizia, dato che a ogni taglio del debito pubblico corrisponde un taglio alla nostra sanità, ai nostri treni, alla nostra scuola, ai nostri servizi locali, a tutto il settore pubblico e a tutti coloro a cui il settore pubblico permette di fatto di vivere o di avere un'attività.

Per il resto, ammetto, copio e incollo un post da un blog con cui non sempre sono d'accordo, ma su questo post c'è solo da annuire. Compreso il controcontatore...

 In questi giorni i viaggiatori di alcune grandi stazioni ferroviarie italiane [...] sono accolti da un contatore su maxi-schermo che li aggiorna «in tempo reale» sull'incremento del debito pubblico italiano. L'idea è dell'Istituto Bruno Leoni, già autore di un widget sul tema.

 Il senso di angoscia che questa inesorabile caduta nel gorgo dell'indebitamento genera in coloro che, tra l'obliterazione di un biglietto e un caffè, si scoprono vieppiù schiacciati dal «macigno» dei soldi dovuti, si spiega solo omettendo ciò che nei maxi-schermi non è spiegato. 

Cioè, che ad esempio: 
l'Italia si indebita perché è obbligata a farlo. 
Diversamente da quanto accade nei Paesi che hanno una banca centrale di Stato (quasi tutti), il Trattato di Maastricht (artt. 7 e 21.1) non prevede altri strumenti per immettere liquidità nell'economia pubblica; spende regolarmente meno di ciò che incassa (saldo primario positivo), sicché si indebita solo per pagare i debiti non potendoli onorare in altro modo (vedi punto precedente); 
ha il debito pubblico più sostenibile d'Europa

I numerini che dovrebbero ossessionare pendolari e capitreno non sono quindi altro che la conferma sintetica e pacchiana di un sistema di finanza pubblica disfunzionale. E del fatto che, nonostante quel sistema e nonostante gli appelli di chi indica la «virtù» nella serenità degli speculatori di borsa, il nostro Paese si sforza ancora di mantenere livelli di spesa compatibili con la propria civiltà. 

A ciascuno scatto del contatore dell'Istituo Bruno Leoni corrisponde infatti un mancato «taglio» a cure mediche, scuole, forze dell'ordine, strade, ricerca e altri servizi pubblici già drammaticamente sottofinanziati. Ogni aumento del contatore leonino, ferme restando le attuali norme di finanza pubblica, è quindi un'ottima notizia.

2 commenti:

  1. OT :D qhttp://aaaaccademiaaffamatiaffannati.blogspot.it/2016/11/torta-ai-marrons-glaces.htmluesta?

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    1. Grazie Artemisia e benvenuta. La ricetta è quella giusta, ho risposto da te.

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