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Toulouse en érasmienne

lunedì 6 febbraio 2023

Globuli bianchi in attesa del 14 (non 13)

 ...fuori norma. Il marito della mamma è allarmato, lei non mangia quasi più niente, la gonna le cade con tutta la cintura da tanto che è magra.

Entrambe le cose sono compatibili con la polmonite la prima e la demenza la seconda, cerco di consolarlo.

Ma ho paura anch’io, pur se di tanto in tanto.

A tratti lei è dolcissima, a tratti del tutto bisbetica. Tra loro si becchettano per esasperazione, senza ascoltarsi e senza capirsi. Auff, ci manca solo questo. 

Già, perché il marito della mamma che mi chiama in aiuto per avere tempo per sé, poi si piazza accanto a noi e non si muove una volta su due. Ariuff.

Domenica quando sono arrivata sono venuti in cima alla scala che porta dalla metropolitana alla loro strada. Ero così felice di vedere la mamma che sventolava il braccio teso per farsi vedere.

Io cerco di imprimere nelle sinapsi della pelle e in tutti i neuroni del cervello la dolcezza senza nome del suo tocco, il tratto delle sue carezze lievi, sfiorate e lunghe. Quelle che conosco da sempre e il cui ricordo mi dovrà poi bastare fino all’ultimo mio giorno. Finché sarà in grado di farmele, immagazzino.

Aspettiamo il 14 febbraio, non il 13, quando non c’era più posto. Ché poi, verosimilmente, la risposta sarà il 15.

Ho avuto la pace di cinque giorni lontana dall’ufficio. Domani mi tocca tornarci, e sono già stufa.


6 commenti:

  1. Forza! Cerchiamo di essere ottimisti e, in ogni caso, godiamo di quello che abbiamo, finché lo abbiamo. Mamma ha compiuto 91 anni ed è sempre più piena di acciacchi, ma cerco di non pensare e di prendere quello che c’è. Dolcezze

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    1. Sì per forza magari senza questa spada di Damoclès sulla testa.

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  2. Coraggio e auguri, il 14 è una bella data. La mamma è imperdibile, non esiste un'età in cui si è disponibili a quel passo - una di quelle frasi fatte che poi scopri che sono vere 💙💙💙 Murasaki

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  3. Sono tempi duri quando un parente caro sta male. Penso soprattutto a come si fa ad organizzarsi col lavoro. Da un collega ho imparato che la 104 è minima. Cerco di prepararmi mentalmente ma so che quando quel tempo arriverà sarà complicato. Al dopo non penso neanche.

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    1. È un passaggio molto difficile psicologicamente perché rappresenta un inversione dei ruoli genitore/figli che è fastidiosa e penosa. Peggio ancora se non hai soldi sufficienti. Posso dirti solo di cercare di preparare logisticamente la cosa il più possibile quando sono in una salute decente (per esempio prevedere un alloggio in casa per una badante quando sarà l’ora o altri accorgimenti di questo tipo) con l’augurio naturalmente che sia il più tardi possibile o anche mai. Pellegrina

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