Già. Insisto tanto perchè a mio avviso qualunque altra questione passa in secondo piano davanti alle condizioni di lavoro, cioè alla fonte della sopravvivenza. "Prima viene lo stomaco poi viene la morale" scriveva il poeta. Con lo stomaco è complicato fare i conti e anche solo dialogare razionalmente, da ciò tutta una serie di affascinati conseguenze sulla vita di tutti. A parte ciò, da questa intervista al segretario della categoria del pubblico impiego della CGIl, Carlo Podda (e uffa! Ma quando ci sarà qualcun altro a riflettere su queste questioni?), veniamo a sapere che nel disegno di legge sul lavoro presentato dal governo non si parla solo di art. 18, giudici del lavoro e precari con falsi contratti parasubordinati.
No, ci sono anche questioni che riguardano i dipendenti pubblici e quindi anche le condizioni di lavoro di noi che siam bibliotecari. Più precisamente, tra l'altro, permessi e part time. Qualcuno è interessato, per caso?
venerdì 12 marzo 2010
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