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martedì 26 febbraio 2013

"Les Italiens sont fous"

Che ci posso fare se questa è stata la voce dal sen fuggita dei miei peraltro sempre trattenutissimi, rispettosissimi e gentilissimi ospiti, appena sono sbarcata dall'areoplano, nella sera di questo lunedì, col nevischio che vorticava fin sulla soglia di casa?
Poco serve, qui all'estero, fare dei distinguo. L'opinione è chiara, le cose semplici: "Les Italiens sont fous".

20 commenti:

  1. Però devo dire che provo un piccolo moto d'invidia a pensarti via da qui.
    Ci ragionavo stasera. L'Italia non merita più le persone che vorrebbero cambiarla, renderla una nazione normale. L'Italia oramai merita i furbi, finché non rimarranno solo loro ad abitarla, e si inculeranno felicemente fra loro.

    Gli italiani hanno dato il 30% a due partiti, uno guidato da un megalomane che cerca solo di scappare alla giustizia, l'altro invece che è riuscito a coprire che una certa mazzetta indiana è tornata a pochi chilometri dal punto di partenza. Salterà fuori fra un po', ma intanto si è votato.
    Gli italiani hanno dato il 25% ad un comico di professione, che non fa nemmeno troppo ridere. Uno che spaccia come rivoluzione copernicana le peggio baggianate, senza nemmeno degnarsi di spiegare come le attuerebbe. Un buffone che non ha mai accettato un'intervista, perché ha paura di non reggere nemmeno una parvenza di domande.

    In tutto, 55% di italiani che hanno votato questi qui. Sono folli? No, c'è di tutto, e i folli sono gli unici che si possono perdonare.

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    1. E' il ragionamento che facevo anche io, da tempo. Quando ci sfracellavano la testa con la famosa frase di Kennedy, grondante retorica USA, ho pensato: per questo paese io non posso fare proprio nulla. Questo paese non ha bisogno di nulla che io possa e sappia fare e nulla di ciò che so fare gli interessa.
      Purtroppo il continente più civile che si sia costruito si sta gettando nella barbarie da solo. Noi ci mettiamo del nostro meglio, e francamente mi fa tremare quel 30% dato a un personaggio sotto il cui governo un sistema criminale si è allargato a 3/4 del territorio nazionale.
      Via ci sono, per ora, ma dovrò tornare fra due mesi. E il futuro rimane più che incerto.
      P.S.: la percentuale mi sa che arriva ll'85%...

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  2. Non immagini la tristezza di essere qua, ora.

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    1. Tristezza, spavento... inutile fingere: è una situazione desolante, non solo per i problemi generali, ma perché ci si aggiungono drammaticamente anche quelli propri d casa nostra!

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  3. La mia Italia la guardo da lontano, e possibile che si debba stare sempre così in pena.
    Sono vigliacca se non mi va di tornare?

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  4. sono sconcertata, mi piace l'analisi di "ilmondoatestaingiù". A che Italia appartengo, mi chiedo? O farei meglio a pensare (ancora una volta), ma dove potrei emigrare?...
    les italiens sont fous ... 'mo me lo segno!
    saluti Su

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    1. Benvenuta Cincia. Hai un nome molto bello.
      Apparteniamo, credo, a un'Italia minoritaria e impotente, isolata e senza mezzi né voce.
      Non che sia consolante, ma perché negarlo?

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  5. Anche io vorrei solo scappare da qui. E non poterlo fare, mi fa venire un'incazzatura bestiale.
    Pellona dal cell (il vostro blogspot non va dal cell, sapevatelo!)

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    1. W la Pellona anonima e mooolto arrabbiata! Facciamo una carovana di pellegrini pelloni?

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    2. Mi piacerebbe, mamma quanto mi piacerebbe. Stracazzo, essere chiusa qui, contro mia volontà, mi rompe francamente il cazzo. Pellona raffinata.

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    3. Pellona claustrofobica, sai che se fossi sola non resisteresti cinque minuti, vero?
      Sono lieta che l'idea della carovana ti piaccia.

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  6. E aggiungerei, che vorrei scrivere una mail a Scheuber e dargli ragione... Altro che fare gli offesi.
    Pell.

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    1. Perché non la scrivi sul serio e la mandi a un giornale? Scrivi molto bene, con la giusta passione, e in ogni caso sarebbe interessante leggerla - e gli arriverebbe di certo.

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  7. voi che siete all'estero e vedete questo disperato paese da lontano mi state quasi un po' antipatici... ma è invidia, lo so.

    noi ci teniamo la nostra disperazione e guardiamo impotenti il furto del futuro della nazione. e speriamo che i nostri figli se ne vadano via lontao.

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    1. Gaia, sono all'estero solo temporaneamente, per un'avventura incosciente che ha al momento tutti i presupposti per finire male, compreso l'esaurimento delle forze fisiche, morali e infine materiali. Ma sì, non sopportavo più l'Italia, sotto mille punti di vista. E per chi è più giovane, incitarli a andar via, da subito, è l'unica cosa che mi sento di consigliare; e dati gli inquietanti provvedimenti a venire, direi perfino fuori dal martello dell'Unione Europea. Fagli studiare il norvegese, come fanno gli Spagnoli già benedetti da cotanta istituzione...

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  8. Indirettamente ne ho parlato nel post di ieri e puoi capire il mio umore gotico che ha cominciato ad essere così da tempo ormai, ma si è consolidato con il risultato delle elezioni.
    Gli italiani sono pazzi. Ormai è una certezza.
    Ti abbraccio carissima, Pat

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    1. Funzionerà anche dire "Certezza comune mezzo gaudio"? Abbraccio anche a te.

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  9. a me viene solo da dire "uff", altra ennesima occasione persa, sprecata, gettata....possibile che non ce ne freghi proprio niente, ma niente del nostro paese e veramente la maggior parte degli itaGliani (dico che è voluto, per chi non mi conosce e non sa che spesso scherzo con la nostra lingua) si ricordi di esserlo solo quando 11 imbecilli corrono dietro ad una palla??????
    Ecco.
    Uff.

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