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Toulouse en érasmienne

venerdì 25 dicembre 2020

La buona scuola

 Ora, si può pensare tutto quel che si vuole di quest’uomo, ma non che non abbia il senso del teatro. Physique du rôle e accento incluso. Del resto, con tutta la mia francofila innamorata del Misanthrope, del Dom Juan, dell’Illusion, della Surprise, Shakespeare è Shakespeare e rimane indiscusso: spazza via chiunque come una foglia.

Ancora una settimana: la Brexit rimane infine la cosa migliore di quest’ultimo anno. Due punti specialmente fanno piacere nel trattato oggi firmato con gran sfoggio di drammatizzazione: la limitazione alla libera circolazione dei capitali in caso di crisi, ad esempio di bilancia dei pagamenti (che si verifica ad esempio quando un paese importa molto più di quanto esporta, cosa che al Regno Unito potrebbe accadere dato il maggior valore della sterlina ancora rivalutatasi rispetto all’euro all’annuncio del prossimo accordo, oppure a causa del maggior rendimento del capitale investito offerto da un paese piuttosto che un altro, vedi punto 66 p. 15) e il punto 91 p. 19 sui reciproci impegni a non ridurre il livello di protezione dei lavoratori o a evitare di sostenere i diritti del lavoro in maniera da provocare effetti sul commercio (cioè appunto squilibri della bilancia dei pagamenti a vantaggio del paese che riduce di più i costi dei propri prodotti grazie alla riduzione dei salari, provocando così un’infinita gara a forzare verso il basso i salari stessi tra tutti i paesi che abbiano abbracciato il principio dell’ economia “fortemente competitiva” prevista fin dal 1957 nei trattati UE).

Potremmo vedere in questi principi più che positivi all’interno di un trattato che rimane peraltro basato sulla libera circolazione (free trade) una prova di smantellamento in miniatura della ben più vasta eurozona?   

L’ottimismo della volontà :/

Vigilia di Natale passata molto piacevolmente in un invito da amici. Mascherina all’onore ma atmosfera calda e piena di luce. Niente presepio ma un bell’alberello paffuto di rami fitti e corti. Film prettamente natalizio giacché fortemente antimilitarista. Del resto eravamo una compagnia di assoluti e dichiarati miscredenti, cosa ben più semplice in Francia che da noi, dove tutti si fanno la religione homemade per mancanza di coraggio, più un musulmano subsahariano che studia per fare l’imam o giù di lì. Il film invecchia molto bene, con tematiche ancora attuali. La scena migliore rimane quella della macchinetta della Coca Cola che non può essere manomessa neanche nell’emergenza di una guerra nucleare perché “è proprietà privata!”. 

 

1 commento:

  1. Film che ricorro da molto tempo ma che non sono mai riuscita a vedere per le più strane ragioni. Verrà il suo tempo.
    Auguri per tutto 💙

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