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mercoledì 29 dicembre 2021

Punire il no dà

 Uno spettro si aggira per l’Europa: quello del no dà.

È uno spettro terribile: basta farne il nome per veder scomparire i blog. Chi ne ha, racconta che accada lo stesso ai propri profili social. Sarà quindi colui che noi non nominiamo. 

Ma cosa fa di tanto terribile codesta entità innominata? Svuota i conti in banca, grave delitto? No. 

Spara alle persone? Tira bombe dalla sua divisa con mostrine e bandierina? Neanche.

Entra in un teatro e sfodera il mitra? Pare di no.

Getta a terra le vecchiette con la borsa della spesa? Non risulta. 

Inquina laghi, mari, monti, atmosfere? Neppure.

Sversa rifiuti industriali nei corsi d’acqua? Non vi sono prove.

Traffica materiale pedopornografico! Ebbene, non sembra particolarmente interessato.

In dubio, pro reo? eh, la fai facile!

Sembra che faccia una semplice cosa: non fa qualcosa che non è obbligato a fare. Grave presunzione. Lo obblighiamo? No, eh, quello no... Gli rendiamo difficile non fare quello che per legge si può fare. 

Peccato che tra i simpatici modi per punire chi non disubbidisce ci sia la fenomenale trovata di rendere complicato e costoso fare i tamponi molecolari (PCR-RT). Ovvero, si rende difficile, lento e caro  l’accesso al principale e più sicuro metodo diagnostico di una patologia tuttora senza terapia accertata e con metodi di prevenzione dall’efficacia ancora non chiara, il tutto nel bel mezzo di una recrudescenza epidemica.

Géniale, no? Voi non ci sareste arrivati di certo. Io, di certissimo.

Quindi: ritrovati con sintomi in una città in cui non hai un medico di base, ma di cui ti ricordi perfettamente che un anno fa, quando codesta giovialata senza senso del lasciapassare è stata escogitata, aveva una rete di punti prelievo nei municipi dove entravi e senza alcuna domanda se non la ragione per cui ti serviva (viaggio, sintomi, guarigione o altro) passavi direttamente al prelievo, senza file e senza attendere un solo minuto. Francese o no, assicurato o no, prescrizione o no.

Chiaro? Civile, si direbbe. Soprattutto logico, dato che la diagnosi precoce rimane il miglior mezzo di prevenzione, raccolta dati e contenimento del contagio e quindi più la gente ti arriva da sola a farsi testare, meglio è.

Oggi no: oggi lo scopo principale è punire il no dà. Quindi ritrovati con sintomi e una discreta fifa a cercare un laboratorio che ti faccia il test, mentre i punti pubblici sono stati smantellati. Quasi tutti i laboratori funzionano solo su appuntamento e non hanno posto prima dell’anno prossimo. Io intanto ho male al petto e inizio a dare qualche colpo di tosse. Intendiamoci: sono sensibilissima a qualsiasi virus respiratorio che circoli e per questo ho poca indulgenza verso coloro che non hanno ancora assimilato l’adagio tutti siamo utili, nessuno è indispensabile e se ne vanno in giro raffreddati infischiandosene allegramente delle conseguenze per gli altri perché loro « Anche con 38° di febbre me la sono sempre fatta tutta in piedi. » andassero al diavolo e ci restassero. Lo scorso anno gente in quelle condizioni non usciva di casa e non en abbiamo patito, nossignore. Quest’anno vedi in giro persone che si strappano la gola dalla tosse e nessuno dice niente perché quella sana, utile e poco dispendiosa regola è scomparsa come altre cose di buonsenso.

Vado alla mairie e trovo che la sede è stata trasformata in un lungimirante quanto indispensabile centro per l’educazione climatica. Vado a un secondo indirizzo e lo trovo diventato un centro vaccinale. Sul muro ci sono appesi gli indirizzi di due laboratori, dove mi precipito: uno sta chiudendo e mi invia a un altro ben più lontano, dove per fortuna non vado. Provo con l’altro letto al centro vaccinale: il numero civico è sbagliato. Mi ricordo allora di avere letto il nome di un altro laboratorio ancora, ci riprovo. Gentilissimi mi spiegano che loro funzionano solo la mattina, ma mi danno il civico giusto del laboratorio che avevo cercato invano e che funziona il pomeriggio. Arrivo, c’è una coda considerevole, mi piazzo lì e aspetto, considerando che almeno per il momento non devo avere tempeste di citochine nei polmoni perché mi sono fatta a piedi Hôtel de Ville-Bastille-République-Bastille-République in due ore con tanto di sintomi che ogni tanto mi fanno pensare di cadere per terra. Mi sono fatta anche una bella sudata e questo aiuta. 

Ora, come ognun sa, mettere una persona raffreddata al freddo in coda in piedi è esattamente quel che ci vuole: ragionevole e profittevole. MA noi dobbiamo punire il no dà! E poi di che ti lamenti: ti abbiamo dato l’occasione di mettere una volta di più alla prova la tua capacità

Quando passo 



2 commenti:

  1. In effetti anche qui il molecolare se non sbaglio deve prescriverlo il medico e si fa in ospedale. Io da 8 giorni con raffreddore e mal di gola ma negativo in base a test rapido.

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    1. Per fortuna! Io preferisco fare i PCR anche se costano tempo e soldi. Buon anno!

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