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Toulouse en érasmienne

martedì 12 giugno 2012

è così che ci si sente

quando si vede passarti avanti una mediocre persona intrigantella? un essere furbetto che crede di avere svoltato quando ha scaricato il lavoro sugli altri? quando, ciò che è ben peggio di un qualche guarda e passa di cui non curarsi, ci si sente ripudiate per il capriccio di un nume che non è un nume, ma cui il malcostume italiano dà la possibilità di essere un nume? quando il tuo lavoro ti viene occultato, le promesse infrante, anche le più piccole, le comunicazioni diventano frettolose brutali ineleganti, nemmeno con una frase di scuse, anche se ipocrite? quando vieni buttata giù da una barca sapendo che per te davanti non c'è fondo? e che quel che chiedi è per te tutta la tua vita non materiale? quando ti viene rifiutata persino una parola per aiutarti a rifarti a tue spese una situazione altrove?
E' così che viene una grande, proprio grande voglia di gelato?
Ma perché attendere le cose brutte per apprezzare le cose più belle?
Scherzo, ma piango nel cuore e con gli occhi. Anche se me l'aspettavo.
Una volta almeno c'era una coscienza in queste cose: se non ti voglio tra i piedi, ponti d'oro per fuggire altrove. A me, oggi, è negato persino questo.
Non dimenticherò mai l'inutilità persino sadica di questo gesto. La sua ferocia gratuita, cattiva, immotivata, inspiegata, indegna. Infelice.
Mai.
 

8 commenti:

  1. L'invidia.
    Ed il terrore di chi sa di essere inferiore, e si bea di essere furbo (secondo lui).
    Allora diventano cattivi.
    Ci sarà giustizia? Porprio non lo so :-(

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    1. Grazie, Stefania, tanto. Giustizia? Non lo so, ma vorrei tanto che ci fosse. Affondassero nella loro mediocrità mentre possiamo permetterci di non curarci più di loro.

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  2. mi spiace davvero.
    ho provato (credo, se ho capito bene di cosa si tratta) questa situazione tre anni fa.
    ora non ha più importanza, ma solo perchè mi sono imposta di cambiare rotta.
    allora fu tremendo.

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    1. Grazie Barbara. La rotta purtroppo mi è difficile cambiarla: è ciò che per tutta la vita ho tentato di fare. Ogni volta che mi sono detta di lasciar perdere, di guardare ad altro, di puntare altrove, mi sono ritrovata a distanza di qualche tempo con quel pensiero, sogno, bisogno che mi tirava il vestito: e io? dove mi hai messo? sono sempre qui... e non mi sentivo viva.
      Allora ho deciso di provare, anche se ormai mi resta poco tempo. Se tu sei riuscita a farlo senza rimpianti eccessivi, ti auguro buona fortuna nel tuo nuovo sentiero.

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  3. Invidia e cattiveria, due piaghe dell'umanità.
    Anni che mi ci scontro ed ho imparato a farmene una corazza. Non mi curo più di loro, li isolo, li cancello dal paesaggio che mi circonda. Mi sono rimboccata le maniche tante volte e tante volte sono ripartita da capo, sul lavoro (soprattutto) e nella vita. Non sono più disposta a cedere un battito del mio essere persona a questi individui che pagheranno le loro cattiverie prima o poi.
    Gli anni e le esperienze mi hanno fatto capire che di punti fermi nella mia vita ce ne sono e non sono più disposta a mettermi in discussione se non per chi *vale*. Il primo punto fermo sono io... da lì riparto ogni volta. A rilento, ma riparto... ed arrivo...
    Una di queste persone, pensando mi fosse *passata* tentò di riavvicinarsi... credo si stia ancora togliendo la polvere dai panni.
    Per quello che vale la mia esperienza, costruire dalle ceneri a volte porta ad innalzare grattacieli.
    Nora

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    1. Nora sei brava a riuscirci. Io ancora non ne sono capace. Sto provando finalmente a ripartire per la strada che mi è necessaria da una vita. Ma sono stanca e mi resta poco tempo. Senza arrivare al grattacielo, mi accontenterei di un campanile romanico - sai il mattone lombardo nel verde delle pianure. Al momento nulla è più incerto che riesca a costruire, però.
      Mi fa molto piacere leggerti, grazie di esserti fermata qui.

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