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venerdì 18 febbraio 2022

« Se il Kuwait avesse prodotto broccoli » per Il clan del risotto del venerdì al petrolio carsico

Il presidente degli Stati Uniti George Bush senior detestava i broccoli al punto da non volerli nemmeno nelle cucine della Casa bianca. Infuriati, i produttori di broccoli partirono dai loro campi per andare a scaricare carrette di ortaggi davanti alla dimora presidenziale. Qualche tempo dopo la considerazione sui broccoli fu il commento del New York Times alla notizia della decisione di Bush di dichiarare anzi non dichiarare ma fare la prima guerra del Golfo. 

La frase restò proverbiale per ricordare il vero movente di quella guerra (1990-1991): il controllo dei giacimenti petroliferi iracheni. 

Contrariamente a Bush io amo molto i broccoli. Specialmente quello romano, che non è probabilmente quello che gli agricoltori gli scaricarono davanti alla porta. Quindi, quando Cristina ha dato il tema del risotto proverbiale al cavolo ho provato un riso con il broccolo e per restare in tema, altre verdure più o meno USA. Sperando che a mo’ di aglio, esorcizzino altre guerre.

Risotto romano al broccolo e altre verdure 

Cimette di broccolo romano 

Due cucchiai di borlotti lessi

Dadini di zucca

Un pezzetto di porro più qualche foglia esterna

1 carota

1 pezzo di sedano rapa

Chiodi di garofano

Timo

Salvia

Olio

Vino bianco

1 cucchiaio di pecorino romano grattugiato

Qualche goccia di nocino

2 pugni di riso

Preparare il bordo con le foglie di porro, la carota, i chiodi e il timo. 

Cuocere al dente le cimette in acqua moderatamente salata. Scolate, passarle in una ciotola di acqua e ghiaccio per conservar il più possibile il colore verde brillante. Cuocere il sedano rapa a tocchetti in acqua salata. Far sudare la salvia a pezzetti in olio EVO, io ho stappato per l’occasione un olio di Vicovaro comprato al mercatino dei piccoli produttori domenica scorsa. La mia nonna prendeva l’olio a Vicovaro e insomma per me è stato come rivivere un ricordo. Questo qui è decisamente meno denso di quello di allora, appena piccantino e con un sospetto di amarognolo, ma insomma con un suo carattere, anche se presentare un olio a una toscana è sempre un azzardo. Di certo il migliore olio della mia vita l’ho assaggiato in una trattoria a Firenze e sembrava una bibita verde come una pozione degli Ent, ma purtroppo il bosco di Fangorn è diventato irraggiungibile. E noi dobbiamo mangiare lo stesso.

Frullare il sedano e unire l’olio aromatizzato e la salvia.

Far sudare il porro nell’olio con una foglia di salvia, unire le cimette, poi i fagioli, il riso e la zucca.  Spruzzare con il vino, portare a cottura con il brodo di verdure.

Mantecare con il sedano rapa frullato all’olio e salvia, unire una bella cucchiaiata di pecorino.

Versare nel piatto, decorare con una fogliolina di salvia, qualche piccola cimetta e dadini freschi. 



E qui, un risotto all’ortolana un po’ arrabbiata si trasforma in una sconfitta delle velleità dell’aspirante moralista cuciniera inesperta.

Avrei voluto mettere delle gocce nere decorative sul risotto, per evocare fino in fondo ciò che faceva da pendant ai broccoli, cioè il petrolio. L’idea era di utilizzare qualche goccia di un nocino alla trentina fabbricato seguendo questa ricetta l’estate scorsa. Cos’altro trovare di nero in natura? Coloranti non ne uso e non ne ho, il nero di seppia avrebbe dato un gusto troppo marcato e pervadente. Lo scopo era puramente rappresentativo-estetico. Non avevo assolutamente calcolato che il mio nocino è liquidissimo anche perché, come sempre faccio nelle ricette, avevo drasticamente ridotto la quantità di zucchero prevista. Per cui c’è stato un inabissamento della pretesa chiazza di petrolio meglio dell’acqua in territorio carsico. E fin li, dopotutto il petrolio sta sottoterra. La conseguenza imbarazzante è l’impossibilità di fotografarlo, se non in una chiazza impresentabile a fianco del riso. 



Con il senno di poi, avrei dovuto fare una riduzione mentre cuoceva il riso e usare quella. Pazienza, ormai non c’è modo di rimediare in tempo. Del resto il tema imponeva di fare la più grande cavolata possibile...

Dichiaro subito qualche spunto. Malgrado io sia assolutamente contraria alla idea di sostituire il più possibile i latticini in tavola, soprattutto con surrogati industriali come la soia o il riso, l’idea della Creatrice di usare il sedano rapa come ingrediente cremoso mi ha letteralmente conquistato. Non vedevo l’ora di metterla in pratica. Un riso con verdure varie mi è sembrata la buona occasione. Sempre al magnifico risotto con verza della Creatrice devo l’idea della salvia con il cavolo (e i fagioli). Il brodo di porro e carota l’ho sbirciato in rete e mi ha fatto comodo per godere qualche foglia coriacea avanzata.

Avevo un’altra idea di risotto al cavolo che non ho fatto in tempo a realizzare. La pubblicherò comunque domani ché l’occasione quando ricapita? Sarà con i cavolini di Bruxelles.

Ma l ‘idea che devo assolutamente realizzare al più presto è la mantecatura al miele ghiacciato!!!



3 commenti:

  1. Io adoro i broccoli e il venerdì è anche il mio giorno di risotto. Mai usato il sedano rapa, quindi potrei pure provare questa tua ricetta che, anche senza “petrolio” mi sembra interessante. Buon fine settimana

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    1. Grazie dell’apprezzamento! Tra l’altro i « tuoi » broccoli siciliani dovrebbero esser proprio quelli che non piacevano a Bush.
      À me piacciono tutti, ma il mio preferito è proprio quello romano. Così romano che in Francia lo chiamano « romanesco ». Ricordo la nonna che ne faceva frittelle irresistibili. Purtroppo io non so friggere, rimane però un carissimo ricordo.

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    2. Cmq se il venerdì è il tuo giorno di risotto perché non ti iscrivi al Clan? Porteresti un apporto prezioso. Se vai su Facebook lo dovresti trovare facilmente. È un gruppo molto libero e aperto, niente di settario, fanatico o spocchioso. Tutto merito del l’animatrice: https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/ Tutto quel che si richiede è un risotto a settimana su un tema dato, quando te la senti, anche se la costanza è apprezzata.

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