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giovedì 16 marzo 2017

Ma come era cominciato tutto? A tempo di ragtime...

L'Olanda sceglie come secondo partito il Partito della libertà, critico verso la UE e fortemente anti-immigrazione. Di fatto la zona euro non s' è mai ripresa dalla crisi del 2007 che ha infierito su paesi in cui il livello di benessere che rendeva l'Europa (che non è la UE!) unica al mondo era già stato messo alla prova da tagli trentennali allo stato sociale, secondo le raccomadazioni dei trattati UE. Ma come era cominciato tutto?

La signora che interviene nel video è la senatrice Elizabeth Warren. Tra i possibili candidati alle scorse elezioni USA è stata la più seria sostenitrice di un ristabilimento delle regole che hanno impedito la speculazione finanziaria con i soldi dei risparmiatori. Regole che hanno permesso cinquanta anni di relativo equilibrio. Ma certo erano contrarie al libero mercato. Abbiamo fatto bene a buttarci senza rete, colpa nostra se adesso non ci abituiamo.

Ma perché dovremmo? In nome di cosa? A vantaggio di chi? In cambio di che?

Noi non "dobbiamo" abituarci al libero mercato, creazione umana non fenomeno geologico, bensì conquistare quello che ci fa vivere meglio.
A dieci anni - sì, già dieci anni - dal 2007 è più che possibile affermare che non si tratta del libero mercato.


domenica 5 dicembre 2010

Wikileaks risorsa autorevole?

Io non sono riuscita a entrare in Wikileaks. Volevo vedere come era organizzata la banca dati. Ma non ce l'ho fatta.

Come tanti, credo, anche io mi chiedo a cosa serva questa valanga di documenti improvvisamente accessibili su Wikileaks. Un grande favore fatto agli storici, ai documentalisti, ai catalogatori di RER open access? Magari! Cercate il bibliotecario di reference ;-). Non concedereste i vostri favori a chi vi mette a disposizione tanto bel materiale? Sul serio, chi altri se non queste categorie potrebbero andare in estasi per una simile massa di risorse finalmente - per quanto? accessibile? E quante disquisizioni sull'autorevolezza di queste fonti potremmo fare? Come facciamo a sapere se un documento del Dipartimento di stato ha proprio quella filigrana lì?
Che i diplomatici mandino rapporti più o meno riservati ai loro governi sui temi di loro interesse, come soldi, punti deboli, amicizie pericolose di amici e alleati, noi poi lo sappiamo da qualche secolo. Quegli inutili parassiti degli storici ci hanno permesso di dare un'occhiata persino ai dispacci segreti degli ambasciatori veneziani, già a partire dal XVI secolo (se cercate su SBN qui ne trovate molte di più).
Operazioni di questa portata fatte oggi da un pirata più o meno solitario? Mah. E a che scopo? Il rumore stesso dovuto alla mole di dati soffoca le informazioni circostanziate. Qui non siamo all'inchiodare gli USA alle responsabilità della guerra irachena. E' allo stesso tempo molto di più e molto meno utile, perché non sembra avere uno scopo preciso rivolto a illuminare un fatto preciso, se non dimostrare la vulnerabilità dell'odierna amministrazione USA. Che appunto sgocciola.
L'intervista di Peacereporter all'hacker H@rlock PeaceReporter - SmokyLeaks è il primo tentativo che leggo di proporre una interpretazione più approfondita. Non moltissimo a dire il vero. Non mi convince l'ipotesi che tutto ciò distragga dalla crisi mondiale, mi pare una lettura troppo generica e pure noiosa - sulla falsariga del "fedeli alla linea del complotto del capitale". Meglio il resto dell'intervista. Se dovessi avanzare un'ipotesi, a me sembra un gigantesco regolamento di conti tra pezzi dell'amministrazione USA e stati esteri. Se c'è qualcuno o qualcosa di certo colpito dalle rivelazioni è il Dipartimento di stato e il segretario del medesimo, Rodham. Dopo essersi concessi un tuffo nella massa di informazione a mo' di fontana di cioccolato, - ma quanti davvero l'hanno fatto tra i non addetti ai lavori? soprattutto quanti sono davvero riusciti a contattare quel sito? ci sarebbe da capire di più sul cui prodest, a questo punto.
Sì, c'è del lavoro per te ;-).