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Toulouse en érasmienne

giovedì 7 ottobre 2010

La storia di un libro, ben raccontata

Librai? Autori? Curatori editoriali? Cavalieri del libero sapere? Amanti del divertimento? E' bellissimo il racconto di come si inventa nella blogsfera italiana un ebook collettivo liberamente scaricabile.
Bellissimo anche per le riflessioni che riesce a infilare qua e là. Ad esempio su come usare al meglio i vari "socialcosi" oggi esistenti. La constatazione della passività sostanziale di facebookisti e twitteristi è un sollievo per una scettica riguardo alla reale capacità partecipativa dei socialcosi. Confermato anche l'effetto fan: gli autori invitati in giro per il nord Italia a incontrare di persona i lettori del digitalissimo libro. Infine la riflessione eterna: tutto questo è un gran lavoro, creativo e organizzativo. Non si regge sul lungo periodo. Poco sostenbile senza finanziamenti e organizzazione, aggiungo io, quindi destinato ad esaurirsi, purtroppo. Le cose migliori e più felici che nascono sempre nel tempo rubato. Dovrebbero essere esperimenti sostenuti? Da chi? Come? Belle domande, peraltro totalmente oziose. Sono forse i Wu-Ming a offrire un'ipotesi per la mancanza di creatività e di sperimentazione in città, come Bologna ad esempio, che un tempo ne sarebbero state ricche: niente tempo e disponibilità economiche. Se devi correre a conquistarti crediti universitari e a portare pizze per pagarti l'affitto, dove lo trovi il modo di inventare? La cultura è una creatura morbida, diceva Billanovich, vive male tra gli stenti.
Ai miei occhi sembra un prezioso pezzo di storia, di quelli che fra n decenni saranno ricercati e studiati, chissà con che strade e strategie, chissà in quali archivi. E' come assistere al formarsi delle fonti storiche nel web, fonti non istituzionali e tanto più fragili e preziose: la storia di Schegge di liberazione e Cronache di una sorte annunciata. Forse la notorietà che i due ebook hanno raggiunto lascerà traccia in qualche cronaca o in qualche libro che traccerà la storia della blogsfera e dell'editoria. O forse ne rimarranno solo documenti più informali da ripescare con il famoso fattore c della ricerca archivistica. Comunque, interessante ;-).

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